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Home » M5S: «La Regione versi 100 milioni a Terni»

M5S: «La Regione versi 100 milioni a Terni»

di Simone Francioli
15 Agosto 2017
in Altre notizie, Ambiente e salute, Attualità, Economia, Politica
Tempo di lettura: 2 minuti di lettura
Il lago di Piediluco

Il lago di Piediluco

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Il Movimento 5 Stelle rilancia sullo sfruttamento idroelettrico del territorio e lo fa andando all’attacco: «A Terni, Cascata delle Marmore e Piediluco ma anche in Valnerina, il turismo e l’economia sono bloccati da un coacervo di interessi che hanno portato ad un dissesto idrogeologico del territorio. Si tratta vicenda penosa che non può e non deve essere taciuta».

«È ORA DI APRIRE VERTENZA AMBIENTALE» – VIDEO

Interrogazioni ed esposti Presenti, lunedì mattina a Piediluco, i consiglieri comunali De Luca, Pasculli, Trenta, Pococacio, il capogruppo in consiglio regionale Liberati e il deputato Gallinella per testimoniare come ad ogni livello – locale, regionale e nazionale – il M5S abbia fatto sentire la propria voce con interrogazioni ma anche esposti all’autorità giudiziaria.

«A Terni solo le briciole» «Dopo decenni in cui i concessionari idroelettrici hanno avuto mano libera, grazie alle complicità ed ai silenzi della vecchia politica – spiega Liberati – è giunta l’ora di dire basta. Grazie a questo iper sfruttamento, qualcuno guadagna oltre 100 milioni di euro l’anno. Negli ultimi 15 anni la comunità ternana si è vista sottrarre un miliardo e mezzo di euro, ottenendo in cambio danni sulle sponde del lago e sull’abitato di Piediluco, la Cascata delle Marmore aperta ad ore e decine di altri problemi. La Regione deve a questo territorio almeno 100 milioni di euro perché non può incamerare i canoni e portarli altrove. Questa storia deve finire».

La ‘compensazione’ «Il segno di come non ci sia l’intenzione, da parte del Comune, di far valere i diritti dei cittadini – afferma De Luca – è confermato dal fatto che l’atto di indirizzo portato avanti dalle nostre consigliere Trenta e Braghiroli, legato al dissesto idrogeologico di questo territorio, sia bloccato in commissione da gennaio. Il Comune deve quantificare i danni che si sono verificati fino ad oggi, chiedendo una compensazione seria come altre amministrazioni dopo decenni, Rieti ne è un esempio, stanno facendo. Non ci si può accontentare delle briciole arrivate finora alla Regione ed allo stesso Comune. Somme che, una volta ottenute, dovranno essere utilizzate per finanziare lo sviluppo turistico ed idee innovative, come la creazione di partnership internazionali sul fronte del canottaggio, della promozione della Cascata e con siti turistici affini al Ternano».

I temi Nei mesi scorsi il deputato Filippo Gallinella aveva presentato, insieme a Federica Daga e Tiziana Ciprini, un’interrogazione al ministro dell’ambiente, evidenziando come «nell’impianto industriale di Galleto, a quanto risulta, il gestore non restituisce le acque ai piedi dello sbarramento, ma a valle, a diverse centinaia di metri dall’opera di presa. Ciò interrompendo la continuità idraulica del fiume per il quale era stata fissata una soglia di deflusso mimino vitale superiore a 4 metri cubi al secondo». C’è poi il tema dell’abitato di Piediluco, «dove parte del paese continua a scivolare nel suo lago a causa dell’instabilità delle sponde». Ribadita, dal M5S, anche l’inutilità dell’acquedotto in costruzione in Valnerina: «La tenuta idrogeologica del territorio non può essere svenduta. Noi continueremo a ‘mettere i puntini sulle i’. Perché le nostre aziende pubbliche, come Asm, non entrano nella gestione dell’idroelettrico? Sarebbe un passo nell’ottica di quella compensazione che finora non c’è mai stata».

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