Non solo imprese, privati cittadini ed enti, ma anche il terzo settore è colpito dal ‘caro bollette’. Ne è una riprova il centro sociale di Macenano (Ferentillo) che in questi giorni si è visto recapitare bollette di energia elettrica e acqua per quasi 2 mila euro. «Le pacche sulle spalle non sono accettate come pagamento delle bollette – afferma il presidente, Domenico Filipponi -. Siamo stati lasciati soli, dati in pasto alla ferocia delle speculazioni. Questa situazione porterà alla morte di tante associazioni del territorio. I primi a cadere saranno i centri sociali per anziani, in quanto i più deboli economicamente».
Il dramma e la ‘resistenza’
«A gennaio – prosegue Filipponi – in tempi in cui la guerra non era iniziata, avevamo lanciato un disperato grido di allarme: il terzo settore non sarebbe sopravvissuto al caro bollette anche perché il volontariato era già piegato dalla pandemia. Chiedemmo aiuto, la stampa responsabilmente rilanciò e fece di pubblico dominio il dramma delle associazioni. Ricevemmo qualche telefonata, pacche sulle spalle, parole di condivisione, comprensione e solidarietà. Nobili gesti, solidarietà che fa sentire meno soli. Fino alla porta dell’ufficio postale». Filipponi, che ha messo di nuovo mano al suo portafogli per far sopravvivere un luogo di incontro per anziani, bambini e ragazzi, intende andare avanti – per ora – e sta organizzando la tre giorni ‘Bere sicuro 4.0. – Chi guida l’auto e non consuma alcol, cena gratis al circolo di Macenano: «Saranno tre notti senza gas ed elettricità, solo braci e luci da legno». Quando si dice ‘resistenza’.