Massoneria: il GOI ternano inaugura con ospiti ‘eccellenti’

Terni – Cerimonia martedì pomeriggio con il Gran Maestro Bisi per il nuovo ingresso della Casa Massonica di via Roma

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Non capita di frequente che la Casa Massonica del Grande Oriente d’Italia, in via Roma a Terni, apra le proprie porte al pubblico. Martedì pomeriggio è accaduto, in occasione dell’inaugurazione del nuovo ingresso, celebrata con istituzioni, autorità e ‘fratelli’ del G.O.I. ternano e delle sue logge. Presente il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Palazzo Giustiniani, Stefano Bisi. Ad accoglierlo – in prima linea – c’erano Santino Rizzo (Grande Ufficiale di Gran Loggia e Grande Ospitaliere del Grande Oriente d’Italia), Luca Nicola Castiglione (Presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili dell’Umbria) e Gabriele Cardona (Presidente del Consiglio dei Maestri Venerabili di Terni). La giornata, proseguita con la visita alla Casa Massonica che conta al proprio interno due templi, ha visto la presenza del sindaco di Terni Leonardo Latini, del prefetto Giovanni Bruno, del vescovo Francesco Antonio Soddu, del parlamentare Raffaele Nevi e dell’assessore comunale Cristiano Ceccotti. Ospiti che hanno accolto l’invito dei Maestri Venerabili di Terni, con particolare soddisfazione per il messaggio di dialogo, confronto e apertura verso una realtà – quella delle logge massoniche – spesso travisata e che sconta, nell’immaginario collettivo, retaggi di un passato decisamente lontano. A conclusione dell’evento, nella sala conferenze della Sala Massonica hanno preso la parola, per un saluto, il sindaco, il prefetto ed il vescovo, ringraziati per la loro presenza dal Gran Maestro Bisi mentre il Presidente Cardona ha donato a ciascuno un quadro con dedica a ricordo della giornata.

La nota della Diocesi

«In merito all’apertura – la nota della Diocesi del 3 ottobre – del nuovo ingresso della sede del Goi a Terni, desta stupore, sconcerto e amarezza la lettura strumentale, volutamente equivocata e fraintesa, della presenza del Vescovo Soddu a tale circostanza. La lettura dei fatti, che non ha neanche tenuto conto dei contenuti di quanto il Vescovo ha detto, travisa totalmente il senso della sua presenza che, non identificandosi con un pensiero differente dalla dottrina Cristiana, ha invece ha avuto l’unico scopo di testimoniare la fedeltà al Vangelo e alla Chiesa, soprattutto in questo tempo del percorso Sinodale che la caratterizza».



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