di Maria Luce Schillaci
I dolci ternani della Pasqua finiscono nelle case in tutto il mondo. A Roma in particolare, c’è già tanta richiesta per pizze dolci e al formaggio, richieste che arrivano da privati ma anche dai negozi e dalla grande distribuzione. «Finite le feste della donna e del papà, ora si inizia la produzione dei prodotti pasquali – spiega Stefano Amici, titolare di Pazzaglia -. Si punta su pizza dolce e colomba per poi arrivare, quindici giorni prima di Pasqua, alle pizze al formaggio e alle uova anche se il costo del cioccolato quest’anno è andato alle stelle».

«Stanno arrivando già tante richieste soprattutto da Roma – precisa Amici – da privati ma anche da negozi che ambiscono ad avere i prodotti di Pazzaglia, un brand forte nella capitale da anni. Negli anni ’60 per i romani Pazzaglia era ‘Pastaglia’ per le pasterelle che venivano a comprare appositamente a Terni».
Numeri importanti per tanti prodotti pronti a partire alla volta di Roma: «Speriamo di fare una buona produzione come l’anno scorso – dice ancora Amici – cioè mille pizze dolci prima di Pasqua, da oggi iniziamo a lavorarle, poi inizieremo con quelle al formaggio. La pizza dolce si fa prima perché dura di più, dunque facciamo due spedizioni, prima per la pizza dolce poi per la pizza al formaggio». Amici ha inventato il ‘mezzo panettone’ e il ‘mezzo pandoro’ e anche a Pasqua la novità ci sarà: «Proporremo mezza pizza e mezza colomba, va molto perché molti vivono da soli e vogliono avere prodotti freschi, poi c’è chi prende l’assaggio per poi in seguito acquistare l’intero».
Cioccolata alle stelle, ma non c’è Pasqua senza l’uovo: «L’uovo è più un regalo – afferma Stefano Amici -, ci piace mettere i regali-sorpresa personalizzati, molti ci portano il regalo e noi lo confezioniamo all’interno dell’uovo con cioccolata che ognuno sceglie a seconda del gusto». Abituato a proporre eventi per la città, per Pasqua Amici cosa farà? «Non abbiamo eventi pasquali, li avremo dopo, è un peccato però. Ci ricordiamo ancora i bei tempi di Umbria Jazz a Pasqua. Invitiamo Carlo Pagnotta, lo invito io ufficialmente perché lui ha sempre tenuto che l’edizione ternana di UJ fosse a Pasqua e non a settembre per motivi organizzativi con gli artisti: Carlo vieni a pranzo da me e con gli altri della Fondazione UJ e ragioniamo sulla Pasqua, ricuciamo la situazione». E chissà mai se attorno a una bella tavola con pizza al formaggio e capocollo si possa davvero ritrovare la serenità dopo le recenti ‘marette’.