Spettacolo annullato, la Lega difende Fo e attacca sindaco e M5S

Vero che l’Umbria è la terra dei santi, vero che è la terra del presidente della Cei e vero anche che da qualche tempo è la terra in cui ha imposto la propria leadership elettorale la Lega, che della religione ha spesso fatto grimaldello; ma l’ipotesi che un’opera teatrale arcinota, scritta e portata al successo da un premio Nobel, potesse subire in Umbria una censura per motivi religiosi, lascia un po’ perplessi. E stavolta – in barba ai cliché – riguarda un amministrazione di centrosinistra.

Le motivazioni

Il Comune di Massa Martana, che patrocina il festival locale ‘Notti in Massa’, avrebbe deciso di non far andare in scena lo spettacolo ‘Il primo miracolo di Gesù bambino’, giullarata interpretata da Matthias Martelli, con la regia di Eugenio Allegri e la produzione del Teatro Stabile di Torino, in programma per il prossimo 29 agosto, per tutelare il il pubblico di fede cattolica; stando a quanto riporta il quotidiano torinese. L’organizzazione della rassegna, Lungavita festival, il 21 agosto ha inviato un cambio di programma alla produzione (lo rivela un comunicato dell’attore) spiegando che l’amministrazione della cittadina umbra si sarebbe opposta alla realizzazione dello spettacolo in quanto non ritenuto adeguato (per i temi attinenti alla religione cattolica) alla loro popolazione.

«Non conoscono l’opera»

«Probabilmente non sapevano cosa fosse ‘Mistero Buffo’ quando hanno deciso di metterlo nel loro cartellone – dice Eugenio Allegri – e solo dopo averne presa visione hanno deciso di censurarlo. Addurre la motivazione che Mistero Buffo possa ledere la sensibilità religiosa della popolazione – aggiunge l’attore – significa non solo non conoscere l’opera, la quale si ispira invece a una profonda religiosità popolare, ma è anche un evidente attacco alla libertà di espressione».

La solidarietà di Guarducci

Ci sono già i primi commenti: «Lo spettacolo ha debuttato nel 2019 al Todi Festival, ovvero a 16 chilometri da Massa Martana» scrive Eugenio Guarducci esprimendo solidarietà a Matthias Martelli. Per la cronaca era stato anche al San Fedele di Montone lo scorso dicembre.

La denuncia dell’attore

Parla il sindaco Federici: «Ecco come è andata. Nulla contro Dario Fo»

Nel tardo pomeriggio è il sindaco di Massa Martana, Francesco Federici, a prendere posizione: «Non c’è nessuna censura – chiarisce al telefono con umbriaOn – abbiamo soltanto riferito che le nostre intenzioni iniziali erano quelle di fare, prima del mini festival, uno spettacolo un po’ più leggero e alla portata di tutti. Magari con meno contenuto. Ci erano stati proposti ‘La gabbianella e il gatto’ e il concerto dei Carmina Burana, poi non so per quali motivi ci è stato detto che non potevano essere realizzati. Ci sono state altre due proposte, tra le quali ‘Il primo miracolo di Gesù bambino’: abbiamo risposto che si poteva fare più avanti, verso ottobre-novembre, all’interno del nostro teatro e non ora. Ma non era stato firmato alcun contratto per questo spettacolo».

Francesco Federici

«Il riferimento agli spettatori di fede cattolica? A quella riunione cui si riferiscono io non c’ero. Potrebbe esserci stata una incomprensione, ma di certo non siamo i tipi da censurare uno spettacolo teatrale, ci mancherebbe altro. Ammettiamo che c’è stata una mancanza nostra perché l’ufficio cultura non ha letto l’email datata dieci giorni fa sul cambio. Giovedì scorso c’è stata la riunione ed è stato detto di non farlo ora perché volevamo iniziare con uno spettacolo diverso: nessuno giudica il valore artistico dello spettacolo, non è questione di censura. Mi dispiace si sia alzato questo polverone. Se loro vogliono, lo faremo ad ottobre. Sto cercando di contattare l’attore che ha denunciato la cosa per chiarirmi personalmente con lui».

Un estratto dello spettacolo

Lega scatenata

A metterci il ‘carico’ è anche la Lega, attraverso la responsabile locale di Massa Martana, Luana Sensini Passero, e la senatrice Valeria Alessandrini, che se la prendono col sindaco ma anche col Movimento Cinque Stelle.

Sensini contro Federici

«A Massa Martana – attacca la prima – l’unico ‘mistero buffo’ da chiarire è sapere se qualcuno sia alla guida del nostro Comune. La figuraccia rimediata dal sindaco di centrosinistra Francesco Federici è colossale: è riuscito a far assurgere Massa Martana alle cronache nazionali per ignoranza e pressapochismo conclamati. Del resto il nostro sindaco, come egli stesso afferma, sentiva il bisogno di ‘uno spettacolo un po’ più leggero e alla portata di tutti. Magari con meno contenuto’ (cita l’intervista proprio al nostro giornale; ndr). Parole che si commentano da sole, offensive della cittadinanza tutta. Federici farebbe molto meglio a parlare solo a nome suo e dei suoi assessori, tutti figliastri di una scuola politica locale di sinistra scadente e nemica di ogni forma di libertà di espressione e di minimo progresso».

Alessandrini contro De Luca

«Non solo il sindaco di sinistra Federici – spiega – a rimediare una brutta figuraccia, l’ennesima, è il consigliere regionale grillino Thomas De Luca. In merito alla cancellazione dello spettacolo teatrale il consigliere grillino scrive ‘nell’Umbria a trazione leghista nel 2020 succede anche questo’, parlando di un ‘atteggiamento censorio’ che fa ‘precipitare la nostra regione negli anni bui del Medioevo’ come già accaduto ‘con la delibera sulla pillola abortiva’. Parole che lasciano intendere delle responsabilità della giunta regionale leghista nella censura dell’opera teatrale. Peccato però – spiega la Alessandrini – che a cancellare lo spettacolo dal cartellone degli eventi sia stata l’amministrazione comunale di Massa Martana guidata dal centrosinistra, quindi proprio dagli alleati più stretti e fedeli del Movimento 5 Stelle. Di questo, il consigliere grillino se ne guarda bene di fare menzione. Si tratta dell’ennesimo tentativo becero e insensato di gettare fango sul governo regionale Tesei da parte di chi, dopo l’ennesima figuraccia, ha perso ogni credibilità anche tra i propri sostenitori».

De Luca (M5s) replica alla Lega e fa l’elenco ‘delle vergogne’

Alla presa di posizione della Lega – in particolare della Alessandrini – fa seguito quella del ‘chiamato in causa’, il capogruppo del M5s in Regione, Thomas De Luca: «L’humus oscurantista con cui la Lega sta concimando la società umbra – afferma De Luca – mira a cambiare radicalmente la cultura della nostra terra. Vogliono trasformare una cultura basata su lavoro, accoglienza, solidarietà, rispetto delle diversità e dei diritti in una cultura caratterizzata da odio e paura. Ho attaccato un’amministrazione guidata da una lista civica di orientamento di centrosinistra e la senatrice Valeria Alessandrini è andata in dissonanza cognitiva insieme al suo partito. Impossibile per lei digerire che ci sia qualcuno che si lascia guidare dall’obiettività, dal libero arbitrio, che se ne frega del colore di una scelta quando questa è sbagliata. Noi non abbiamo commissari. Non abbiamo ordini di partito. Il M5s in Umbria non guarda in faccia a nessuno anche quando una proposta è giusta. Non può metabolizzarlo perché semplicemente non fa parte della sua cultura politica. Quella di Massa Martana, dove a farne le spese è stato lo spettacolo di Dario Fo, non è stata la prima censura e non sarà l’ultima. Purtroppo come sempre la Lega mira a distogliere l’attenzione dai problemi, specie quando ne è direttamente o indirettamente responsabile. E getta fumo negli occhi parlando di ‘figuraccia’ a proposito del colore dell’amministrazione comunale di Massa Martana. Figuraccia che sicuramente il sindaco Federici ha fatto due volte, annullando lo spettacolo e poi dando una raffazzonata spiegazione. Ma il punto è come la Lega coltivi ormai da anni l’humus oscurantista che ha consentito la censura. Discriminazione, razzismo, negazione dei diritti. Articoli di stampa bollano il caso di Massa Martana come ‘prove pratiche di teocrazia’. Abbiamo decine di esempi recenti nella nostra regione – prosegue il capogruppo del M5s in Regione -. Ricordiamo il tweet del sindaco di Cannara, Fabrizio Gareggia: ‘Chi è quello del Pd che ha fatto lo sbiancamento anale? Lo cercano quelli del Black Lives Matter’. Ricordiamo il post della maestra Sabina Venturi, già candidata della Lega a Gubbio, che a commento della notizia ‘Coronavirus è arrivato in Africa’ scriveva ‘Magari ci metta lo zampino il coronavirus’. Ricordiamo l’assessora alle pari opportunità di Orvieto, Angela Maria Sartini, che manifestava contro la legge che condanna l’omotransfobia in nome di una presunta libertà di espressione, la libertà di contrastare i diritti altrui su cui proprio in consiglio regionale approderà una mozione a prima firma Pastorelli. Ricordiamo il selfie del senatore Simone Pillon con il sindaco di Terni Leonardo Latini e il consigliere Devid Maggiora con il commento: ‘Tre omofobi a Terni’. Ricordiamo la consigliera di Amelia, Tamara Grilli, che sulla liberazione di Silvia Romano postava: ‘4 milioni di euro per un regalo di nozze, mi sembra eccessivo… non trovate?’. Ricordiamo il consigliere di Amelia Massimiliano Galli, che apostrofava così Emma Marrone colpevole di aver sostenuto la causa dei migranti: ‘Faresti bene ad aprire le tue cosce facendoti pagare’. Ricordiamo il consigliere di Perugia, David Bonifazi, che si dichiarava: ‘Orgoglioso di essere razzista’. Ricordiamo la bibliotecaria di Todi, trasferita perchè colpevole di non aver stilato una lista dei libri che introducono i bambini all’ottica di genere, ritenuti pericolosi dall’assessora alla famiglia. Ricordiamo, soprattutto, la promessa non ancora mantenuta dalla presidente Tesei di revocare la delibera della vergogna sulla pillola RU486. Se la Lega non vuol far cadere l’Umbria nell’oscurantismo basterebbe dimostrarlo».

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