di M.L.
«Non sarà il festival più glamour ma è decisamente quello con l’atmosfera più particolare in un posto senza eguali». Con queste parole Terry Gilliam ha dato il via alla XIX edizione del ‘Umbria Film Festival’ di Montone.
Cinema in piazza Da quasi due decenni il borgo che diede i natali a Braccio Fortebraccio ospita tra i suoi vicoli tanto cinema, non proprio il popolare nelle sale d’Italia. Quel cinema che non riesce a catturare del tutto la distribuzione, che nel nostro paese diventa difficile vedere anche nelle multisale. E allora, nella piazza intitolata al condottiero umbro, il grande schermo si è accesso per un Festival che va oltre, hanno iniziato prima due delicati corti per ragazzi e infine un corto sempre indirizzato ai più piccoli. Nelle prime file i bambini che con una scheda tra le mani facevano anche da giuria per la categoria del cinema per ragazzi.
Anteprima nazionale Tutti però nella piazza gremita aspettavano ‘The Zero Theorem’, l’anteprima nazionale del nuovo film di Gilliam che, più che dare lustro alla sua pellicola, nelle parole di presentazione ha voluto sottolineare ancora una volta l’amore per il piccolo borgo umbro che arroccato domina tutta l’alta valle del Tevere. Abbassate le luci e proiettato lo schermo, il cinema ha ripreso il suo posto di capofila.
Effetti speciali e futuro «Inseguire le mie idee e cercare di trasformarle in immagini e in film è sempre stato il mio desiderio, continuerò a farlo fin quando potrò». È un Gilliam eclettico che non sfugge al suo essere anche quando si intrattiene con i ragazzi per qualche autografo, ma poi, alla prima scena, richiamando ad un episodio di ‘Black mirror’ ritorna, quell’essenza cinematografica fatta di fiabesche provocazioni. In una Londra di un futuro non troppo lontano il premio oscar Christoph Waltz è il protagonista di una pellicola in apparenza di fantascienza ma che in realtà più che raccontare della società vuole prendere le paure e i bisogni umani e traslarli in quella che sempre più sta diventando il nuovo mondo dell’emozioni che si misurano tramite linne di codici.
Futuro universo umano È un cast senza sbavature a dare la marcia in più al messaggio di Gilliam, votato sempre alla speranza, a quella scintilla che nell’uomo non dovrebe mai spegnarsi anche davanti al crollo della stessa emotività umana. La società si rigenera nella sua volontà di progresso ma niente in realtà può esere veramente governato, qualunque cosa possiamo sforzarci di fare, il caos crescerà inesorabilmente.