Nelle relazioni industriali, oggi come oggi, «ci sono delle zone d’ombra, non solo nel settore privato, ma anche in quello delle pubbliche amministrazioni» e per questo, spiega il segretario della Cgil ternana, Attilio Romanelli, «abbiamo ritenuto opportuno organizzare un momento di riflessione sulla storia, sul loro presente e sul futuro. Con Terni che può rappresentare un ‘laboratorio’ anche a livello nazionale».
ATTILIO ROMANELLI (CGIL) SPIEGA L’INIZIATIVA – L’INTERVISTA
La giornata di studio È questo, insomma, «il senso dell’iniziativa che la Camera del lavoro di Terni e l’associazione ‘Proietti Divi Ettore’ organizzano per giovedì 24 settembre (con inizio alle 16.30), a palazzo Gazzoli, a Terni, in occasione della ‘Settimana degli archivi’, promossa dalla Cgil nazionale. Si partirà dalla storia dunque, con i contributi di Renato Covino, storico dell’Università di Perugia e di Claudio Carnieri, presidente dell’Associazione Umbria Ricerche (Aur), per arrivare però all’attualità delle relazioni tra lavoratori, sindacato e impresa, con un confronto di grande interesse tra Susanna Camusso, segretario generale della Cgil nazionale, e Lucia Morselli, amministratore delegato di Ast ThyssenKrupp».
L’archivio Rossano Capputi, presidente dell’associazione ‘Proietti Divi Ettore’ spiega che «l’archivio, recentemente trasferito in una nuova sede in via dei Chiodaioli 11, è già a disposizione delle scuole, dell’università e di tutta la cittadinanza. Composto da un’enorme mole di documenti, che vanno dal 1946 ai giorni nostri, rappresenta una memoria storica importante, non solo per il movimento sindacale, ma per la città intera».
Camusso-Morselli Grande attesa, ovviamente, c’è per il confronto tra Camusso e Morselli. «L’abbiamo voluto fortemente come Cgil – dice Romanelli – per dare un contributo importante, dal nostro territorio, al confronto in atto tra Confindustria e sindacati su contratti e rappresentanza. Tanto più che il caso Ast, azienda di proprietà di una grande multinazionale tedesca, potrebbe rappresentare un fertile laboratorio per avviare sperimentazioni di modelli alternativi, anche, perché no, guardando alla Germania».
Il chiarimento Il faccia a faccia, però, dice ancora Romanelli, «non può essere inteso come una coda della vertenza, non sono queste le nostre intenzioni. Al contrario, partendo da opinioni e convinzioni diverse, vogliamo un confronto sereno e costruttivo con la nostra controparte, convinti come siamo che le relazioni industriali non possano limitarsi alla mera informazione del sindacato, ma debbano vivere attraverso la partecipazione attiva dei lavoratori e delle loro rappresentanze alla vita aziendale, non solo in Ast, ma in tutte le realtà del pubblico e del privato».