«Musulmana? Niente casa»: shock a Perugia

Vuole studiare in Umbria per insegnare l’Italiano agli stranieri, ma un perugino non le ha voluto dare una stanza in affitto: «No immigrati»

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di P.C.

Lei in italiano si chiamerebbe Susanna, viene da Amman, capitale della Giordania, ha studiato e vissuto a Bologna, parla bene l’italiano, oltre all’inglese. Una ragazza figlia del mondo che vuole emanciparsi grazie allo studio. Lui è invece perugino doc: una bella moglie, un figlio grazioso e una bandiera italiana come copertina della pagina Facebook. Affitta case. Lo chiameremo Giordano. Le loro storie si sono incrociate sui social in una giornata di metà settembre a.d. 2019. Facile intuire il perché.

Alla ricerca di una stanza per studiare

Susanna si sta trasferendo a Perugia, città dove l’integrazione accademica ha trovato la sua sublimazione nell’Università per Stranieri. Rimarrà un anno in Italia per studiare Italiano per stranieri. Vuole insegnarlo l’Italiano. E per inseguire il suo sogno – siccome è particolarmente brava – godrà di una borsa di studio bandita dal Ministero degli Esteri italiano. Come tanti suoi coetanei italiani, ha cercato una stanza sui social nei gruppi in cui i proprietari inseriscono annunci di case o stanze in affitto proprio per studenti universitari. Per risparmiare l’ha cercata lontano dal centro. Ha trovato quella di Giordano. Le è piaciuta. Lo ha contattato.

La studentessa e il sovranista

Giordano però è orgoglioso della sua italianità e non vede di buon occhio l’immigrazione. È quello che sui giornali viene etichettato come ‘sovranista’. Fitta case, ma solo a italiani. E lo dice apertamente a chi gli chiede informazioni via social: se vede un velo o un colorito diverso, lui dice no. Anzi, spesso non risponde nemmeno. Ma quando l’interlocutore insiste diventa più esplicito. È successo tante volte finora. Solo che quest’ultima volta, quando lo ha contattato Susanna, la loro conversazione è diventata pubblica e si è scatenato il finimondo. Con tutto il corollario di insulti incrociati e tifoserie politiche, nell’Italia di metà settembre a.d. 2019

«Sono Cristiano, non accolgo»

Così scrive Giordano a Susanna: «Purtroppo disapprovo l’immigrazione di popolazioni completamente aliene alla nostra cultura europea nonché alla nostra tradizione Cristiana. La prego di non contattarmi più». E poco importa che proprio il suo essere Cristiano, nei fatti, sia in antitesi col senso della sua risposta, considerando che Amman disti poche decine di chilometri da Gerusalemme e da Nazareth, dove il cristianesimo è nato e proprio da lì venivano i primi cristiani a predicare anche in Italia, prima martiri, poi santi.

Messaggio virale

Presa dallo sconforto, Susanna ha fatto un errore: ha ‘screenshottato’ (si dice così in Italia, a.d. 2019) il messaggio di Giordano e lo ha mandato a una sua amica. Che a sua volta ha fatto un altro errore: lo ha diffuso sui social… non per condannare Giordano ma per chiedere ai suoi conoscenti di trovare una stanza a Susanna. A quel punto quell’immagine diventata virale. E apriti cielo. In tanti si sono proposti di aiutare la studentessa, ma in tanti altri non hanno fatto di meglio che risalire ai due profili e li hanno inondati di messaggi – di insulti o di apprezzamento, a seconda dello schieramento – nelle ultime 24 ore, costringendo entrambi a prendersi una pausa dai social, rimanendo più chiusi e impauriti di prima.

Vittime in modo diverso

Contattati da umbriaOn, entrambi hanno raccontato la loro esperienza, chiedendo però di rimanere anonimi e di non fare troppa pubblicità alla vicenda, che intanto però sta divampando sui social. La sensazione è che siano entrambi delle vittime – seppur con modalità diverse – di qualcosa di più grande di loro, che sta succedendo nella nostra società. A breve leggerete le loro parole sul nostro sito.

Perugia, casa negata: parlano i protagonisti

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