Narni, una nuova scoperta nelle sorgenti delle Gole del Nera

L’ultima indagine con il gruppo speleologico Utec ha portato alla scoperta di una nuova specie di gamberetto cieco e depigmentato

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«Sempre più spesso si sente parlare di stupendi scenari naturali presso le Gole del Nera di Narni. Ma non tutti sanno che in queste zone si nascondono luoghi e realtà che vanno ben oltre l’immagine che i social, tramite i visitatori, trasmettono. Quest’area che va da Narni a Nera Montoro presenta innumerevoli emergenze archeologico naturalistiche. Qui si concentrano sorgenti di acque molto mineralizzate a tal punto da non essere potabili. Parliamo di sorgenti che riversano nel Nera circa 14 metri cubi al secondo di acqua in quantità praticamente costante per tutto l’anno. Questa mineralizzazione si presuppone sia dovuta ad una lunga percorrenza nel sottosuolo. Un’altra caratteristica importante di queste sorgenti è la grande quantità di CO2 disciolta rilasciata paragonabile a quella di un vulcano attivo. Non solo. Nei rilievi circostanti si nascondono innumerevoli cavità formatisi dalla risalita di acque termali dette ipogenetiche. L’interno delle montagne circostanti potrebbe nascondere una grotta paragonabile a quella di Frasassi, sia per grandezza che per bellezza». Il presidente del G.S. Utec Narni, Virgilio Pendola, annuncia la scoperta di una nuova specie.

Scoperta una nuova specie di gamberetto cieco e depigmentato del genere Niphargus

«L’ultima indagine biospeleologica a cui ha collaborato il gruppo speleologico Utec di Narni effettuata con il biologo speleologo Fabio Stoch e Giancarlo Boldorini, speleologo della Tuscia, ha portato alla scoperta di una nuova specie di gamberetto cieco e depigmentato del genere Niphargus. La scoperta è stata effettuata durante l’esplorazione di alcune sorgenti che scaturiscono da grotte presenti nelle Gole del Nera, presso Narni, tra Recentino e Stifone. Queste cavità allagate presentano al loro interno un ambiente particolarmente ostile con una concentrazione di CO2 che permette l’accesso solo se muniti di adeguate protezioni. Nonostante queste acque siano generalmente ritenute ostili per la vita, le ricerche condotte in passato avevano già rivelato la presenza di una specie sotterranea di gamberetti del genere Niphargus, ampiamente diffusa in Umbria. La presenza di questi nelle sorgenti presso il ponte di Recentino e del Lecinetto è stata una sorpresa, in quanto è stata scoperta una nuova specie di gamberetto, più piccola di quella già conosciuta fino ad ora. La scoperta di queste specie è importante perché possono essere considerati ottimi traccianti per lo studio degli acquiferi. In particolare, considerando che le portate dell’acquifero carsico di Narni-Amelia superano quelle dovute dalle precipitazioni, si è supposto che questo massiccio carsico possa essere alimentato anche da acquiferi molto lontani finora non identificati con certezza. Pertanto, la scoperta di queste nuove specie di gamberetti in altri acquiferi e l’analisi del loro Dna potrebbe fornire importanti risposte a questo quesito».

Il gruppo speleologico Utec di Narni

Il gruppo speleologico Utec di Narni è attivo da più di quarant’anni nella ricerca speleologica, sia in cavità naturali che artificiali nel centro Italia e annovera decine di importanti scoperte e studi tra cui i Sotterranei di Narni, oggi un’attrazione turistica, l’acquedotto romano della Formina, i sotterranei di Montefiascone, i colombai di Massa Martana e l’esplorazione di molte cavità naturali nel territorio narnese e non solo. Il gruppo speleologico Utec è altresì impegnato nella didattica di alta specializzazione. Infatti nell’ultimo week-end di maggio si terrà a Narni, nell’abbazia di San Casciano (IX sec.), un corso di perfezionamento per speleologi riguardo le cavità artificiali, la loro ricerca, la mappatura 3D e le analisi archeologiche.


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