In occasione della festività di San Francesco d’Assisi è bene mantenerne anche la memoria, soprattutto attraverso le opere d’arte sparse sul territorio umbro, alcune delle quali dovrebbero essere strappate dal degrado e dal disinteresse. «Presso la collegiata di Santa Maria a Matterella – afferma Carlo Favetti, storico di Ferentillo – si trova un affresco che necessita di un urgente restauro e molte volte da me segnalato. Si tratta di un’opera importantissima di un pittore che già ha lavorato in questa chiesa e, senza dubbio, questo affresco ha subìto un occultamento per più della sua metà, quando furono eseguiti i lavori di ampliamento alla struttura nel 1490. Del dipinto in questione – prosegue – fino a qualche decennio fa ne era sconosciuto l’autore e raffigura un frammentario San Francesco che riceve le stigmate in compagnia di frate Leone, sullo sfondo è raffigurata una singolare chiesa con campanile a guglia dinanzi a un fiume scorrente, probabilmente lo stesso fiume Nera, e l’antica collegiata prima delle manomissioni alla facciata».
Secondo lo storico ferentillese «la figura del frate seduto, in atto di coprirsi il volto con la mano destra, la posa del personaggio presente all’evento prodigioso è comune in altre raffigurazioni dello stesso soggetto prodotte in altri luoghi dell’Umbria. Il frammentario dipinto è situato sulla parete dell’altare della navata di sinistra, sacello della corporazione dei maestri lombardi. In un cartiglio, il nome dell’autore e l’anno di esecuzione ossia ‘(…) DE MERL/ (…) ROSINUS (…) MCCCCC’, chiaramente Orlando Merlini Perugino anno 1500. Probabilmente le mutilazioni hanno occultato la vera ampiezza dell’affresco, in quanto risultava di grandi dimensioni e contornato, a suo tempo, da una decorazione a stucco per tutto il perimetro. L’ artista esecutore alla collegiata – aggiunge Favetti – ha prodotto anche l’affresco della Santa Lucia, nel cartaio in basso al centro si legge: ORLANDO DE MERLINIS PERUSINUS PINXIT 1503, realizzato nel 1503 (restaurato), sul pilastro destro del presbiterio e la Madonna col Bambino e Angeli (restaurato) nella lunetta del portale di accesso. Il dipinto che oggi espongo all’attenzione – conclude – necessita di un urgente restauro, in quanto non solo rappresenta una preziosità dell’artista esecutore ma soprattutto perché è l’unica raffigurazione esistente in questa chiesa che narra una delle vicende più singolari e importanti della vita del poverello di Assisi».