Nodino, serve nuova ‘Via’. Intanto però partono i carotaggi

Perugia – Continua il dialogo tra sordi: nonostante le carte bollate e i pronunciamenti ufficiali ognuno va per la sua strada

Condividi questo articolo su

Sul tema nodino continua il dialogo tra sordi: da un lato Anas e l’assessorato regionale retto da Enrico Melasecche; dall’altro le associazioni e i comitati che si oppongono al progetto. E nonostante le carte bollate e i pronunciamenti ufficiali ognuno va per la sua strada. Così, mentre in questi giorni cominciano i carotaggi a ridosso del cimitero di Collestrada per verificare lo stato delle falde acquifere e monitorare i movimenti del terreno, le associazioni ambientaliste rivendicano continuano a diffidare dal toccare quel territorio, forti del pronunciamento del Ministero della Transizione ecologica, che conferma la necessità di una valutazione di impatto ambientale.

I carotaggi

I buchi nel terreno riguardano la galleria da 3,5 chilometri che dovrebbe caratterizzare la prima metà dell’opera, fino al viadotto sul Tevere, con imbocco sotto la collina di Collestrada, attraverso il bosco comunale. Se tutto andrà come previsto, fatto il progetto definitivo, Melasecche conta di cominciare i lavori nel 2024. Intanto, Anas sta studiando l’installazione di barriere antirumore.

Il pronunciamento da Roma

Il ministero della Transizione ecologica, grazie alla diffida presentata da Italia Nostra di Perugia ha confermato che occorre una valutazione di impatto ambientale per arrivare alla fase operativa. «Ad oggi il progetto definitivo non risulta pervenuto a questo dicastero e, quindi, al momento non si ha conoscenza degli elementi tecnici. Nel momento in cui perverrà – sottolinea il ministero – dovranno essere svolte ulteriori valutazioni ambientali in ordine alla rispondenza con il precedente progetto preliminare e più in generale, atteso il notevole lasso di tempo trascorso, circa la sussistenza delle condizioni che hanno all’epoca condotto a una valutazione di impatto ambientale positiva e, altresì, dovrà essere svolta la verifica di ottemperanza delle prescrizioni dettate».

Fressoia esulta

Il testo del documento è stato reso noto da Luigi Fressoia di Italia Nostra: «Non si può negare che la risposta del ministero alla nostra diffida è un oggettivo passo in avanti rispetto a Regione e Anas. Queste ultime infatti ostentano le approvazioni 2003/2006 come viatico al Nodino, il ministero invece riconosce di dover valutare, tra le altre, il lungo lasso di tempo intercorso, che vede esattamente la istituzione di Sic e zps». L’associazione ambientalista chiede che venga considerata la diversa situazione di Collestrada e Madonna del Piano rispetto alle prime approvazioni del piano.

Nuova diffida degli ambientalisti

Intanto i comitati del no al Nodino hanno confermato il deposito della diffida con richiesta di chiarimenti al Ministero della transizione ecologica, dicastero della cultura, Regione e Anas. «Nonostante la carenza delle procedure di valutazione d’incidenza ambientale – è scritto nella lettera firmata da Valeria Passeri, vicepresidente Wwf Umbria – rispetto alla zona speciale di conservazione Boschi a Farnetto di Collestradae all’altra Zsc Ansa degli Ornari nel tratto del cosiddetto Nodino di Perugia, nonché in difetto della Valutazione d’impatto ambientale sull’intero tracciato del Nodo, sono stati già effettuati carotaggi e installati un piezometro per verificare lo stato delle falde acquifere e una sonda per monitorare i movimenti del terreno».

«In particolare, detti interventi riguardano la galleria da 3,5 km che dovrebbe interessare la prima metà dell’opera, fino al viadotto sul Tevere. Tutto questo a ridosso della Zsc in forza del solo parere positivo della Regione – servizio foreste – senza tenere conto della vicinanza all’altra Zsc. Inoltre, l’afferenza di siti d’interesse archeologico avrebbe meritato saggi archeologici preliminari rispetto alle indagini da parte di Anas, ex articolo 25 comma 8 del decreto legislativo 50/2016, finalizzate a fornire un supporto completo ed integrato, tale da comprendere prospezioni geofisiche non invasive, carotaggi esplorativi e sondaggi preliminari di scavo».

 

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli