«Non sai fare la femmina»: arrestato l’ex marito già allontanato un mese fa

Giano dell’Umbria – L’uomo, 60 anni, ha cercato di entrare in contatto con l’ex moglie nonostante la misura già applicata

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Ha violato il divieto di avvicinamento all’ex moglie impostogli dal tribunale di Spoleto e per questo un 60enne di Giano dell’Umbria è stato arrestato dai carabinieri del locale comando stazione.

Giano dell’Umbria: 30 anni di maltrattamenti ai danni della moglie. Indagato un 60enne

Anni di violenze psicologiche e fisiche

Circa un mese fa – riferisce l’Arma di Spoleto – i militari avevano raccolto la denuncia della donna che aveva messo alla luce una vicenda «assolutamente inquietante, se non addirittura raccapricciante di violenze subite in tanti anni di matrimonio anche sul piano psicologico, fisico ed economico». Un contesto condito da «frasi assolutamente gravi come ‘stai zitta… devi stare zitta’, ‘tu devi fare quello che dico io’, ‘qua comando io’, ‘non sai fare la femmina, la madre, la moglie…’. Frasi volte ad annientare psicologicamente la donna ed avere il controllo totale della stessa».

Violato il divieto

«Tali eventi – proseguono i carabinieri – coinvolgevano anche i figliormai maggiorenni, protagonisti indiretti o spettatori di tali episodi, che talvolta si frapponevano fra i due per evitare gesti estremi». L’arresto è scattato perché il 60enne ha violato la misura del divieto di avvicinamento e di comunicare con la vittima dei maltrattamenti, «ricercando contatto con la persona offesa dal reato, in pieno spregio delle prescrizioni disposte dall’autorità giudiziaria».

L’impegno

«L’esempio odierno – è la riflessione dei carabinieri della Compagnia di Spoleto guidata da Teresa Messore – rappresenta plasticamente di come l’attuazione del ‘codice rosso’, se tempestivo e soprattutto suffragato da elementi forniti dalla vittima, con indicazione dei vari episodi, consente alla polizia giudiziaria di rappresentare la realtà degli eventi da sottoporre alla procura per i provvedimenti del caso. Tali condizioni permettono di intervenire rapidamente e con incisività, evitando l’accadimento di fatti gravi. Oltre a ciò, assume decisamente rilievo l’empatia che matura tra la vittima e il carabiniere che instaura un rapporto di fiducia volto a raccogliere tutti gli elementi di prova di tale rapporto ‘malato’. Proprio su tale aspetto la Compagnia di Spoleto attua, ormai in forma consolidata, cicli di conferenze per rendere consapevoli le vittime di cosa possa voler dire violenza fisica, psichica, economica e psicologica, per instillare quella fiducia nei confronti delle istituzioni e delle forze dell’ordine, fornendo consigli e creando quella sinergia positiva a tutela di tutte le possibili vittime, rese consapevoli di ciò che subiscono.
La sinergia tra vittima, forze dell’ordine e autorità giudiziaria garantisce la corretta risposta ed espressione a reati gravi maturati tra le mura domestiche ovvero tra coniugi. Nel caso di specie le condotte fattuali poste in essere hanno ingenerato grande preoccupazione e timore nella vittima, vista decisamente minacciata, che hanno determinato l’arresto al culmine della violazione del provvedimento cautelare attuato in ossequio all’attivazione del ‘codice rosso’».

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