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Home » Norcia, la protesta: «Notte di veglia»

Norcia, la protesta: «Notte di veglia»

di Lucina Paternesi
27 Marzo 2017
in Apertura 5, Attualità, Economia, In evidenza, Politica, Terremoto 2016
Tempo di lettura: 4 minuti di lettura
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La nuova protesta

«Sei mesi trascorsi senza pensare a una soluzione, con le mani in mano. E noi ora qui, al freddo, di nuovo, in segno di protesta per poter lavorare e seminare la lenticchia». Con la luce che ormai inizia a scendere gli agricoltori si apprestano a trascorrere la prima notte accanto ai loro trattori per strada, a Norcia.

DOMANI VERTICE A ROMA

L’ansia In attesa che un nuovo incontro (saltato quello che si sperava potesse svolgersi martedì) possa risolvere i tanti nodi ancora sospesi. Se per l’amministrazione comunale e al Regione la fioritura deve essere salvata a tutti i costi, dall’altro lato per gli agricoltori è importante seminare perché dalla lenticchia dipende la sopravvivenza di tante famiglie.

La mediazione Perché se un primo risultato sembra essere arrivato,  grazie anche all’opera di mediazione di Coldiretti, di cose da fare ce ne sono ancora molte: «Abbiamo chiesto un tavolo di concertazione a cui partecipare, almeno uno di noi – spiega Gianni Coccia, portavoce della protesta – assieme al prefetto, a Coldiretti, alle istituzioni come comune e sindaco. Sta a cuore a tutti trovare una soluzione, ma ci devono ascoltare».

Scende la notte su Norcia

«Noi restiamo qui» In attesa, dunque, di un nuovo incontro, la protesta va avanti. «Rimaniamo qui, per strada, con i nostri trattori, tutta la notte e fino a domani. Andremo avanti fino a che non ci avranno ascoltato perché noi conosciamo le difficoltà e le criticità della situazione e siamo convinti che una soluzione c’è per poter seminare la nostra lenticchia e salvare la fioritura».

Criticità Ci sono ancora troppi nodi da risolvere, come quello legato alla viabilità, alla permanenza a Castelluccio e alla sicurezza sanitaria. «Prima di trasferire i mezzi nel borgo, vogliamo certezze. Abbiamo fatto il percorso della provinciale con le auto, è possibile salire e scendere senza grandi problemi, usando cautela». Così, da lunedì mattina, gli agricoltori sono di nuovo ‘in sciopero’ a Norcia, proprio nel giorno in cui sarebbero dovute iniziare le operazioni di spostamento dei mezzi per dare avvio alla semina.

Le contestazioni «I problemi legati a viabilità, permanenza a Castelluccio e sicurezza sanitaria non sono stati risolti: prima di trasferire i mezzi in quel borgo, vogliamo certezze». Gianni Coccia, portavoce degli agricoltori di Castelluccio, è deciso: «Abbiamo fatto il percorso della provinciale con le auto, è possibile salire e scendere senza grandi problemi, usando cautela». E gli agricoltori, lunedì mattina sono di nuovo ‘in sciopero’ a Norcia.

TUTTO SUL TERREMOTO

Nicola Alemanno

Il sindaco I tempi sono stretti, ma Nicola Alemanno, il sindaco di Norcia, la pensa in un altro modo: «Sono strade impossibili da percorrere ogni giorno, alcuni tratti fanno paura». Per gli agricoltori, «va bene portare i trattori attraverso la galleria di Forca Canapine e va bene che l’Esercito ci trasferisca le seminatrici e le sementi: poi è impensabile che per due mesi percorriamo ogni giorno 180 chilometri per salire e scendere da Castelluccio, passando per Pretare».

La protesta

Braccio di ferro La soluzione, insistono gli agricoltori, «è passare per la provinciale 477, oppure attraverso la galleria». Ma «il piano individuato – ribatte il sindaco – oggi è l’unico attuabile: se per gli agricoltori è inaccettabile vorrà dire che non si seminerà la lenticchia». Nessuno sembra intenzionato a mollare e le posizioni degli agricoltori da un lato e delle istituzioni dall’altro sembrano davvero inconciliabili. A luglio, dunque, potremmo non assistere allo spettacolo di colori che sul Pian Grande richiama ogni estate oltre duecentomila turisti.

Opinioni diverse Gli agricoltori evidenziano pure come «al momento le due strutture ricettive agibili di Castelluccio non sono state ancora riattivate e quindi non avremmo nemmeno la possibilità di trascorrere la notte sul posto». Alemanno replica: «Il giorno in cui gli agricoltori decideranno di salire troveranno tutto il necessario, dai rifornimenti di carburante al presidio sanitario», e si dice «amareggiato dall’atteggiamento degli abitanti di Castelluccio: siamo ancora in una fase di totale emergenza e alcune cose oggi si possono fare solo con la collaborazione e con lo spirito di sacrificio di tutti».

Fernanda Cecchini

L’assessore A Norcia, intanto, è arrivata anche l’assessore regionale Fernanda Cecchini, per cercare di trovare una soluzione, perché se in un primo momento sembrava che la soluzione fosse stata trovata, con l’apertura della galleria di Forca Canapine per il passaggio dei mezzi pesanti da Norcia a Castelluccio, in realtà questa ipotesi era stata tenuta in considerazione solo per portare i trattori sui terreni sotto al monte Vettore e, poi, per fare rientro nelle case,dato che a Castelluccio non c’è acqua né luce, nessun ristorante o posto dove dormire, l’unico percorso praticabile sarebbe stato, ancora una volta, quello che attraversa tre regioni e arriva fino a Arquata e a Cittareale. Più di 90 chilometri che, tra andata e ritorno, raddoppiano.

Coldiretti «La fioritura della lenticchia è attesa da ben 250 mila turisti che giungono sull’altopiano di Castelluccio da maggio a luglio per ammirare lo straordinario spettacolo della fioritura che quest’anno dovrebbe festeggiare anche il ventennale dal riconoscimento comunitario avvenuto con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 12 giugno 1997». A dirlo è Coldiretti Umbria, che sottolinea che «occorre garantire una adeguata viabilità per consentire la semina del pregiato legume e il successivo spettacolo offerto dal suggestivo colore viola dei fiori. Una corsa contro il tempo per garantire la sopravvivenza di un prodotto simbolo delle aree terremotate che alimenta un importante indotto economico ed occupazionale e svolge un effetto traino per il turismo e l’intero settore agroalimentare».

Agabiti Secondo il presidente Agabiti; tornato a Norcia con il direttore Diego Furia, insieme agli agricoltori che con i propri trattori sono tornati in strada0; «serve moltiplicare gli sforzi per agevolare anche gli spostamenti degli imprenditori agricoli, alle prese già da mesi con le difficoltà del terremoto prima e del maltempo poi. Chiediamo un impegno forte da parte di tutte le istituzioni preposte – ha aggiunto Agabiti – per risolvere immediatamente la situazione».

 

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