Norcia, una laurea in ‘speranza’ per Marco

Dal terremoto al Covid, il giovane nursino ha centrato l’obiettivo con determinazione: «Possiamo essere un esempio»

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Tesi rilegata, giacca e cravatta, corona d’alloro pronta e computer acceso sulla scrivania: c’è una discussione di laurea e una proclamazione in salotto. È stato così martedì 9 giugno anche per Marco Pasqua, 23enne di Norcia, neolaureato con 110 e lode in giurisprudenza all’università Carlo Cattaneo – LIUC con una tesi in diritto internazionale redatta e discussa in lingua inglese.

Stringere i denti

«Non è stato affatto un percorso facile o quantomeno – racconta Marco -. Prima il terremoto del centro Italia nel 2016 che ha danneggiato la mia abitazione costringendomi a rimanere fuori casa per tre anni. Poi la drammatica crisi pandemica di Covid-19 che mi ha tenuto lontano dai miei cari per mesi ed ha aggiunto incertezza e difficoltà ad una situazione già precaria. Non mi sono però mai arreso: con più forza e vigore mi sono rimboccato le maniche, ho alzato la testa e ho rivolto lo sguardo in avanti. H cercato di dare il mio contributo ad un territorio così incantevole e ferito, facendo ciò che mi rimaneva: studiare. Studiare anche più di quanto richiesto. Anticipando esami degli anni successivi, sono stato ammesso alla discussione della tesi in sessione di laurea anticipata rispetto alla durata normale del corso».

L’amore per l’Europa

Le tematiche trattate nella tesi, con un approccio trasversale a varie aree del diritto ed in ottica comparatistica anche oltre oceano, hanno un perno fisso: l’Unione Europea, cara a Marco tanto che un progetto su di essa, poi risultato vincitore, già gli aveva permesso di visitare le istituzioni di Bruxelles durante le scuole superiori. «Non si può che amare l’Unione Europea, un unicum su scala internazionale – dice il giovane nursino -. Chi afferma il contrario lo fa perché non ha avuto ancora la preziosa opportunità di conoscerla abbastanza. Tutta la nostra esistenza è magnificamente permeata dal diritto dell’Unione, di cui la nostra vita è intrisa costantemente: una matrice europea pervade le nostre vite e non ne siamo consapevoli fino in fondo».

«Norcia esempio, rinascere si può»

«Norcia e tutto il territorio della Valnerina – prosegue Marco – stanno tenacemente affrontando un’emergenza nell’emergenza, il Covid-19 nella ricostruzione. Norcia può rappresentare un modello virtuoso, anche in un contesto europeo, in questo momento di resilienza: un’area così lacerata post sisma dove una solidarietà di fatto, tanto cara a Schuman, ha permesso e permette il superamento dei più difficili ostacoli. Sta a noi, allora, memori del patrimonio culturale del passato che San Benedetto e i monaci amanuensi ci hanno tramandato, scriverne con le nostre mani giorno dopo giorno la storia, cogliendo le durissime sfide di questo momento per progredire verso forme sempre migliori di integrazione». Dopo tanta fatica, c’è spazio ovviamente per i ringraziamenti del giovane neo laureato: «Anzitutto alla mia famiglia, linfa vitale quotidiana. Al mio relatore professor Gaetano Vitellino, una guida preziosa nella ricerca e nella vita. A tutto il personale docente dell’università LIUC per la formazione ricevuta, nonché a tutta la macchina e comunità universitaria LIUC, dalla diblioteca al diritto allo studio alla segreteria, per la vicinanza, umana ed economica, andata oltre ogni aspettativa. Un pensiero poi alla mia terra natale, Norcia, e al paradisiaco Castelluccio, il luogo dove sono stato battezzato, piegati ma continua fonte di ispirazione. Da ultimo, un omaggio simbolico ma quantomai intenso a Lucio Anneo Seneca, un compagno di viaggio e un uomo in prestito senza tempo, per il sentiero tracciatoci nella difficile arte del vivere e del saper esistere tra gli uomini».

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