Scontro aperto fra i sindaci del cratere sismico del 2016 – Umbria, Marche e Lazio – e il governo per il mancato passaggio degli emendamenti utili a sbloccare la ricostruzione in commissione bilancio della Camera. Erano stati proposti all’interno del decreto rilancio.
Gli emendamenti
Un pacchetto di misure che sarebbe servito anche alla stabilizzazione del personale, alla proroga dello stato di emergenza dopo il 31 dicembre, all’aumento degli incentivi per i tecnici chiamati a nuovi adempimenti con l’autocertificazione e a destinare il 5% dei fondi per la ricostruzione pubblica al sostegno delle attività produttive.
La minaccia dei sindaci
«Siamo pronti a restituire le fasce tricolori al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, se il pacchetto di misure per le zone terremotate non verrà reinserito nel dl ‘Rilancio’, dopo che è stato bocciato dalla Commissione bilancio della Camera – dice all’Ansa il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno – a questo punto non siamo più disposti ad andare avanti in queste condizioni, intanto vogliamo conoscere immediatamente gli atti della commissione e comprendere perché il pacchetto di misure sia stato estromesso dal decreto Rilancio. Ma vogliamo anche sapere chi tra i membri della Commissione ha dato parere negativo alle misure richieste».
«Grave il mancato inserimento del pacchetto misure»
Sulla vicenda intervengono i parlamentari della Lega Virginio Caparvi, Riccardo Augusto Marchetti, Barbara Saltamartini, Valeria Alessandrini, Luca Briziarelli, Stefano Lucidi e Simone Pillon: «Il governo Pd-5S ha vergognosamente abbandonato al loro destino i territori colpiti dal sisma nel 2016. I sindaci sono indignati e hanno ragione da vendere. Grave il mancato inserimento nel decreto Rilancio del pacchetto di misure per le zone terremotate. Altrettanto grave la bocciatura dei nostri emendamenti presentati proprio per correggere la preoccupante amnesia di un esecutivo sempre più allo sbando; tra le misure proposte anche quella per riconoscere alle regioni Umbria, Marche e Lazio il credito d’imposta per il sisma 2016, ma l’esecutivo ha avuto il coraggio di dire ‘no’ sostenendo che mancavano le coperture. Menzogna certificata nero su bianco. Governo e maggioranza abbiano ora il coraggio di assumersene anche la responsabilità e provvedano ad inserire una buona volta il pacchetto nel provvedimento».