di Giovanni Cardarello
Si apre un nuovo scontro politico tra la maggioranza politica del ‘campo largo’, che da novembre 2024 governa la Regione Umbria, e l’opposizione di centrodestra. Il tema, questa volta, è la nomina di Nicola Lagioia alla guida della rassegna Umbria Libri, manifestazione culturale e letteraria organizzata dalla stessa Regione tramite il servizio valorizzazione risorse culturali, musei, archivi e biblioteche, e con l’organizzazione a cura di Sviluppumbria Spa. Un evento nato come fiera dell’editoria ma che negli ultimi anni si è evoluto in un vero e proprio festival della cultura, con l’obiettivo di promuovere la lettura in tutta la regione.
«Apprendiamo con forte perplessità della nomina di Nicola Lagioia a direttore della rassegna Umbria Libri – dichiarano i consiglieri regionali Donatella Tesei e Enrico Melasecche (Lega Umbria), Eleonora Pace, Paola Agabiti e Matteo Giambartolomei (Fratelli d’Italia), Andrea Romizi e Laura Pernazza (Forza Italia), Nilo Arcudi (Tesei presidente-Umbria civica) -. Riteniamo inopportuna la decisione di affidare la guida di una manifestazione culturale così prestigiosa ad una figura che in passato si è resa protagonista di affermazioni sessiste e profondamente offensive nei confronti delle donne. Le parole rivolte alla scrittrice Melissa P. – sottolineano gli esponenti dell’opposizione – sono state oggetto di legittime proteste e di una forte indignazione da parte del mondo culturale e femminile».
Le frasi in questione, piuttosto forti, sono state pubblicate nel 2002 su un blog, eliminate successivamente con le scuse del caso e infine recuperate e riportate al centro dell’attenzione, nel 2022, dalla trasmissione Striscia la Notizia. «Con lei – scriveva al tempo Lagioia riferendosi a Melissa P. – c’è una sola cosa da fare. La prendi. La metti a novanta appoggiata a un tavolo. Poi prendi Lolita di Nabokov. Strappi le pagine. Gliele infili una per una nel c. Dopo un po’, per osmosi, qualcosa assimila per forza».
«Ancora più preoccupante – prosegue la nota dei congilieri di opposizione – è stata la reazione dello stesso Lagioia, che ha bollato come ‘aggressive’ le donne che manifestavano pacificamente contro di lui, senza mai assumersi pienamente la responsabilità delle sue dichiarazioni». Poi l’attacco politico: «In un momento storico in cui il rispetto e la parità di genere dovrebbero essere valori irrinunciabili, la scelta della sinistra umbra, che a parole si erge a paladina della ‘lotta al patriarcato e alla cultura sessista’, appare profondamente ipocrita e incoerente. Ancora una volta la distanza tra i proclami e le azioni concrete è abissale».
Attacco che si concentra anche sul tema della territorialità della nomina: «Non possiamo non ricordare le parole dell’assessore regionale Tommaso Bori, che in campagna elettorale dichiarava di voler ‘restituire l’Umbria agli umbri’: oggi assistiamo invece alla nomina, calata dall’alto, di un direttore pugliese, estraneo al tessuto culturale e sociale della nostra regione. L’Umbria merita coerenza e rispetto. Ci rivolgiamo – insistono i consiglieri regionali del centrodestra – alle donne di buonsenso anche all’interno della sinistra: intervengano per contrastare una decisione che offende il buon gusto, la coerenza e i principi fondamentali della dignità femminile. Chiediamo con forza – conclude la nota – alle istituzioni competenti di rivedere questa nomina e di garantire che alla guida di manifestazioni culturali pubbliche siano chiamate figure che incarnano valori di serietà, rispetto e credibilità».
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