Un confronto complessivo nel quadro del quale Confartigianato Terni ha rappresentato al sindaco Leonardo Latini e al vicesindaco Benedetta Salvati le preoccupazioni per l’impatto sulle piccole e medie imprese delle preannunciate ordinanze antinquinamento.
Le restrizioni
«La ventilata restrizione della circolazione fino ai veicoli euro 5 (benzina e diesel) compresi, previsti come misura di intervento dalla regione all’interno dell’aggiornamento del piano regionale della qualità dell’aria approvato con dgr n. 741 del 3 agosto 2021 – spiega Confartigianato Terni -, interverrebbe in un momento di estrema difficoltà per l’economia territoriale in quanto si sommerebbe alle restrizioni per la pandemia, all’impennata dei prezzi delle materie e dell’energia, ai possibili alleggerimenti degli incentivi (TOSAP gratuita per la ristorazione in scadenza al 31/12, sblocco dell’attività di accertamento ed emissione delle cartelle esattoriali, ecc.). Aggiungere a una congiuntura già così difficile uno svantaggio molto gravoso specifico per il territorio di Terni quale sarebbe, secondo Confartigianato, il blocco della circolazione fino a euro 5 rischia di determinare ulteriori chiusure di attività».

Il confronto
«L’amministrazione comunale ha concordato sulle valutazioni e sulle preoccupazioni della situazione che si sta profilando – spiega Confartigianato – e ha assicurato che le restrizioni antinquinamento saranno introdotte in questo autunno, ma solo per lo stretto indispensabile e rigorosamente giustificate dagli andamenti rilevati della presenza di inquinanti nell’aria. In questo senso l’ordinanza in procinto di emissione prevederà il divieto della circolazione per i veicoli fino a euro 2 (sia benzina che diesel), e sarà resa più restrittiva solo in caso di sforamento dei limiti di inquinamento rilevati e tenendo presente le conseguenze sull’economia locale». Il presidente di Confartigianato Terni Franceschini e il direttore Medori hanno apprezzato «la disponibilità dell’amministrazione comunale e la comune preoccupazione per le conseguenze economiche delle ordinanze, soprattutto per il tessuto locale delle piccole e medie imprese». In questo senso Mauro Franceschini ha sollecitato anche «uno sforzo ulteriore per ottenere interventi di disinquinamento efficaci che non si limitino a bloccare la circolazione al momento dell’evidenziarsi degli sforamenti, ma che prevengano queste situazioni agendo sui diversi fronti (inquinamento industriale e da riscaldamento degli edifici)».