PalaTerni, il Pd: «Un progetto nostro e ora servono i contenuti»

Il segretario dell’unione comunale Pierluigi Spinelli interviene sulla visita del presidente del Coni Malagò e bacchetta il Comune

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di Pierluigi Spinelli
Segretario unione comunale Pd Terni

La passerella che si è tenuta ieri al cantiere del palasport non ci sorprende, né scandalizza: non è la prima e non sarà sicuramente l’ultima celebrazione in pompa magna di progetti messi in piedi dalla precedente amministrazione (in questo caso dal sindaco Di Girolamo e dagli assessori a lavori pubblici e sport Stefano Bucari e Emilio Giacchetti), o non ancora messi in piedi, o solo pensati. Andando alla sostanza, per la città ieri non è cambiato nulla, non c’è nessuna novità, se non una targa affissa che ricorderà a imperitura memoria il passaggio dello stesso Malagò, quanto meno perplimente, ed evidentemente non solo per noi, date le vistose assenze di ieri.

Tutto ciò rientra perfettamente nello stile che caratterizza questa amministrazione, che notiamo non cambiare nemmeno in questa fase in cui la città si interroga preoccupata sul futuro di AST e in cui il sindaco Latini, che ancora non si è nemmeno preso la briga di commentare le parole del ministro Giorgetti in merito e relativa smentita dell’ad di AST, dovrebbe essere in tutt’altre faccende affaccendato.

Diamo però atto all’attuale maggioranza che, dopo aver duramente criticato lo studio di fattibilità del 2016 e osteggiato la variante urbanistica del 2018 di questo grande progetto, portandolo a compimento (pur con ritardi), ha nei fatti totalmente condiviso le scelte politiche di allora.

Tornando a Malagò, colpiscono alcune sue dichiarazioni, come l’affermazione che l’importanza del palazzetto risieda nella vicinanza con Roma, che costruire è semplice, ma la parte complessa è la gestione. La gestione, appunto, non è un dettaglio, ma un elemento di seria preoccupazione per il Partito Democratico, come attesta ad esempio la situazione del Camposcuola, che versa nel degrado e che a oggi ancora non si sa che vita avrà. Abbiamo visto la grande capacità di concludere i progetti, ma dopo tre anni non ancora quella di costruirne e organizzarne i contenuti.

Torniamo a ribadire l’importanza e l’atteggiamento positivo verso tutto quello che può rappresentare un polo attrattivo nel comparto sportivo, ma non possiamo non segnalare la necessità di un cambio di passo, affinché si inizi ad affrontare nel merito la questione e lo si faccia in maniera seria.

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