Palazzo Carrara Terni: «Restauro sale, si fa o no? Siamo in ritardo»

Il consigliere comunale Michele Rossi chiede lumi al sindaco Latini e al vice Giuli in merito alle sale Apollo e Dafne e degli stemmi

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Si restaurano o no? Questa in sostanza la domanda che il consigliere comunale di Terni Civica, Michele Rossi, pone al sindaco Leonardo Latini e al vice – nonché assessore alla cultura – Andrea Giuli in merito al lavoro artistico per le sale Apollo, Dafne e quella degli stemmi, a palazzo Carrara: mercoledì è stata depositata un’interrogazione per chiedere delucidazioni in tal senso.

La storia in breve: «Siamo in ritardo»

«È dal 2015 – spiega Rossi – che si attende il restauro artistico della Sala Apollo e Dafne e della Sala degli stemmi di Palazzo Carrara finanziato in quell’anno per un importo di circa 75 mila euro dalla fondazione Carit. Nell’estate 2019 si sono conclusi i necessari e propedeutici lavori edili ed impiantistici di climatizzazione. Sul restauro degli affreschi seicenteschi di Gerolamo Troppa e la nuova fruizione degli spazi siamo in ritardo: non si è potuto dar corso al restauro, per le problematiche che hanno interessato il Comune di Terni negli anni recenti e che hanno portato alla dichiarazione del dissesto. A tal proposito ho presentato apposita interrogazione perché ora si proceda spediti e si decida sull’uso futuro cui destinare quelle meravigliose sale e quella parte di palazzo Carrara non occupata dagli uffici dell’assessorato alla cultura». Il consigliere ricorda che sono già stati spesi «1 milione e 350 mila euro, fra pulizia, consolidamento e miglioramento sismico, abbattimento delle barriere architettoniche, adeguamento degli impianti e riorganizzazione funzionale degli spazi. Quelle sale sono nel cuore di molti ternani e furono sede della biblioteca comunale dal 1933 al 2004». La soprintendenza ha già dato il via libera per l’intervento.

Palazzo Carrara

L’input

L’interrogazione nei confronti di Latini e Giuli scatta al fine di conoscere «la volontà politica di voler finalmente procedere spediti al restauro delle sale in oggetto». E in caso positivo di sapere «le tempistiche e lo stato delle procedure amministrative, nonché il progetto culturale con cui si renderà finalmente fruibili alla cittadinanza quegli spazi».

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