«Per il Covid i posti ci sono ancora. Troppo ‘terrorismo’ su di noi»

Terni – Parla il commissario straordinario del ‘Santa Maria’ Pasquale Chiarelli: «Diamo il massimo in questa maratona. Ma chi rappresenta i cittadini sia più responsabile»

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«Ad oggi (mercoledì, ndR) abbiamo già aumentato del 7%, rispetto a martedì, i posti letto dedicati ai pazienti Covid, c’è disponibilità di posti in tutte le cinque aree Covid, terapia intensiva compresa». Ad affermarlo è il commissario straordinario dell’azienda ospedaliera ‘Santa Maria’ di Terni, Pasquale Chiarelli. «Come ho detto in altre occasioni – spiega – la questione non è solo l’accettazione dei pazienti ma sono anche le dimissioni e la corretta cura ed assistenza dei malati. Che se possono andare in strutture a minore intensità di cure o a domicilio, ci vanno. Si tratta di un turnover caratterizzato dal massimo rispetto di tutti i passaggi, tenendo ben presente la continuità in termini di cure ed assistenza. Anche a livello regionale si sta riflettendo su possibili connubi fra le aziende ospedaliere e quelle sanitarie, per favorire una collaborazione immediata».

SPECIALE COVID – UMBRIAON

Pasquale Chiarelli con Donatella Tesei

«Si fa del terrorismo che danneggia tutti. Specie chi lavora»

Sul tema dell’estensione della rete di ospedali Covid in Umbria, oltre a quelli già individuati, secondo Chiarelli «tutti gli ospedali che sono adeguati a ricevere pazienti positivi al virus, lo stanno facendo. Chi continua a dire che sul proprio territorio non si deve toccare nulla, si dovrebbe chiedere: ‘perché tutti sì e tu no?’ (il riferimento al dibattito in corso a Spoleto pare evidente, ndR). A me sembra poi che, su un piano di rappresentanza dei cittadini, c’è chi stia facendo del terrorismo: annunci ‘sparati’, azienda ospedaliera di Terni al collasso, nessun posto più disponibile. Io con il mio personale ci troviamo di fronte ad affermazioni che sembrano provenire da un altro pianeta, da parte di chi non sa come si lavora qui. La situazione è certamente seria ma la stiamo affrontando da professionisti e senza panico. Il cittadino va sempre ascoltato e compreso, ma chi ha responsabilità di rappresentanza date dagli stessi cittadini/elettori, deve comportarsi seriamente. Descrivere l’ospedale di Terni in un certo modo – attacca il commissario straordinario del ‘Santa Maria’ – è da irresponsabili ed è un terrorismo che non possiamo permetterci. Danneggia tutti ed anche chi, qui dentro, si spende ogni giorno sul posto di lavoro, facendo sacrifici enormi, con competenza, impegno ed anche rischi. Chiedo rispetto per chi lavora e spero che ci si ricordi di queste persone anche quando si uscirà da questa emergenza, che non sarà breve ma una lunga maratona».

«Tutti i pazienti vengono accolti»

Un’altra questione è lo stop alle prestazioni ‘ordinarie’, quelle non urgenti che sono un pezzo fondamentale dei servizi sanitari al cittadino: «La persona è tale a prescindere dalla patologia e noi ci prendiamo cura di coloro che sono malati, Covid o non Covid – spiega Chiarelli -. L’ospedale dà risposte alle persone in base alle esigenze ed alle priorità. C’è chi va al pronto soccorso ed attende ore perché davanti ha delle urgenze più prioritarie della propria. E si deve attendere. Ci sono poi cose che vengono rimarcate come difetti ma per me sono solo pregi: il fatto che arrivino al pronto soccorso di Terni dei malati Covid e stazionino, se non si tratta di emergenze, nell’area loro dedicata, significa che si stanno affrontando le singole situazioni una per volta, dedicando a ciascuna il tempo necessario. D’altronde non si possono trasferire tutti in reparto immediatamente. La domanda è: sono stati accolti? E fin qui sono stati accolti tutti».

«Punto tutto su chi lavora»

Su ciò che potrebbe accadere nei prossimi giorni: «Non posso escludere nulla – osserva Chiarelli – anche per la stessa natura del compito che mi è stato affidato. Siamo però chiamati tutti ad un atto di responsabilità importante e collettivo. Io punto su un governo serio dell’ospedale, guardando al governo regionale e dell’assessorato competente, collaborando con tutti gli enti regionali ed i miei colleghi. Punto tutto sulla persona, sulla fiducia che va riposta in chi lavora, dall’amministrativo a chi assiste – Oss, infermiere o tecnico -, dal medico ospedaliero all’universitario. Questo è il tesoro che può consentirci di superare l’emergenza Covid».

 

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