di Giovanni Cardarello
Non finisce nel migliore dei modi l’anno scolastico 2024/2025 dello storico liceo scientifico ‘Galeazzo Alessi’ di via Ruggero d’Andreotto, a Perugia. Un anno scolastico già costellato da diverse tensioni: ricordiamo, dal più al meno recente, la recente mozione di sfiducia del consiglio di istituto nei confronti della dirigente Laura Carmen Paladino, la mancata approvazione del consuntivo, la polemica sullo sforamento del 15% sul costo dei libri di testo, la mancata adesione ai percorsi di orientamento e alla certificazione Cambridge.
Tutte vicende alle quali in questi giorni se ne è aggiunta un’altra, relativa alla manifestazione sportiva ‘Il corpo parla’. Una manifestazione tradizionale per l’istituto e che, per il 2025, era prevista il 5 giugno al palaBarton. All’evento, come spiega il quotidiano ‘Il Messaggero-Umbria‘, «gli alunni avrebbero avuto la possibilità di esibirsi e mettere in mostra i propri talenti davanti a compagni e insegnanti, in un contesto di festa e inclusione». Esibizioni in ordine alle proprie specialità sportive extra-scolastiche, ginnastica ritmica e artistica, danza hip-hop e moderna, pattinaggio, boxe, futsal e pallavolo. Tutte esibizioni che però, di fatto, vengono bloccate alla vigilia a causa della mancata firma da parte della dirigente scolastica sull’autorizzazione all’esonero di responsabilità.
Una scelta che gli studenti non hanno preso bene, tanto da far scattare nuove agitazioni, culminate nella richiesta di spiegazioni al vicepreside Giorni. Ed è partita la chiamata al 112. La polizia di Stato è intervenuta immediatamente, constatando – si legge nelle ricostruzioni – una situazione di normale dialettica, tanto che nel verbale di intervento non risulterebbero né minacce e neppure identificazioni. Solo tanta nuova, e per certi versi evitabile, tensione. Soprattutto alla vigilia dell’esame di maturità. Una vicenda che, peraltro, è ormai arrivata sui tavoli della politica cittadina e regionale: «Quando c’è un disagio, noi ci siamo» aveva dichiarato a febbraio il sindaco Vittoria Ferdinandi a valle della prima protesta studentesca, per non tacere della polemica diretta tra l’assessore all’istruzione della Regione Umbria, Fabio Barcaioli e l’Ufficio scolastico regionale.
Nel corso della giornata di mercoledì la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi ha diffuso una nota in cui spiega di aver inviato una lettera ufficiale al ministero dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, per affrontare la questione-Alessi. Una lettere – spiega il Comune – «condivisa e sottoscritta da tutti i gruppi consiliari di maggioranza e minoranza, per segnalare una situazione di forte criticità nella gestione del liceo scientifico». «Riteniamo inaccettabile – afferma il primo cittadino di Perugia – che a centinaia di studentesse e studenti venga sistematicamente negata la possibilità di vivere appieno l’esperienza scolastica, non solo dal punto di vista didattico ma anche umano, relazionale e formativo».
Nella lettera si evidenziano «molteplici disservizi che hanno caratterizzato l’intero anno scolastico 2024/2025, tra cui problemi organizzativi legati agli esami per le certificazioni Cambridge, ai viaggi d’istruzione. L’ultimo caso – prosegue il Comune – riguarda la mancata autorizzazione da parte della dirigente scolastica, professoressa Laura Carmen Paladino, dell’attività intitolata ‘Il corpo parla’, programmata per il 5 giugno presso il palaBarton, struttura comunale concessa gratuitamente, impedendo di fatto lo svolgimento dell’iniziativa. Il malcontento diffuso tra alunni, genitori e docenti ha portato, nei giorni scorsi, all’approvazione da parte del consiglio d’istituto di una mozione di sfiducia nei confronti della dirigente, con 13 voti favorevoli, 1 contrario e 1 astenuto».
«Insieme all’intero consiglio comunale – osserva Vittoria Ferdinandi – abbiamo deciso di agire in modo unitario, perché non possiamo rimanere in silenzio davanti alla frustrazione di ragazze e ragazzi che chiedono solo di poter vivere la scuola come luogo di crescita, partecipazione e libertà. La scuola pubblica deve essere un ambiente accogliente, dinamico, che stimoli autonomia, responsabilità e dialogo». Nella lettera inviata al ministro si chiede «un intervento urgente per verificare la situazione e garantire condizioni adeguate di funzionamento dell’istituto, a tutela del diritto allo studio e alla piena realizzazione del percorso educativo degli studenti».