Perugia, BorgoGiglione non si arrende ai rifiuti

L’Osservatorio chiede «trasparenza sulla gestione e sui bilanci degli impianti»

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La denuncia è forte. E gli interrogativi posti, pure. L’Osservatorio BorgoGiglione di Perugia Sull’incendio scoppiato misteriosamente giorni fa nell’impianto di trattamento dei rifiuti della Gesenu a Ponte Rio, a ridosso delle mura del capoluogo, troppo frettolosamente rimosso dalle cronache, non abbiamo ancora letto un commento da parte dei nostri vertici politici.

La ‘guerra dei rifiuti’ Eppure, scrivono gli ambientalisti, «il direttore generale di Arpa Umbria, Walter Ganapini ha scritto parole pesanti: vista la concomitanza di altri analoghi incendi in varie parti d’Italia, sarebbe ridicola l’ipotesi dell’autocombustione avanzata a Perugia mentre potremmo essere davanti a una guerra dei rifiuti o come si usa oggi #guerradeirifiuti. Si manifesterebbero così molteplici interessi, leciti e non, accomunati dall’esigenza di far lavorare di più discariche e inceneritori».

Le domande Da tempo l’Osservatorio BorgoGiglione «chiede trasparenza sulla gestione e sui bilanci degli impianti dei rifiuti e, più in generale, sui risultati scadenti nel ciclo locale e regionale dei rifiuti; ma anche su quest’ultimo episodio e sull’inquietante scenario evocato da Ganapini solo omertà. Quanto invece alla Conferenza di servizi indetta dal Comune di Perugia per l’approvazione del progetto definitivo della cava a Monte Petroso, all’ultima riunione hanno deciso di non decidere, visto il non accordo degli enti coinvolti».

Le criticità Secondo l’Osservatorio «hanno passato ‘la patata bollente’ alla presidenza del consiglio dei ministri, a Roma dal ‘gran decisionista’; ma Renzi sarà la persona giusta e correttamente informata per arbitrare la partita e sbrogliare la matassa umbra senza privilegiare gli interessi forti, come fa spesso? Certo è che gli amministratori di casa nostra si ostinano a non vedere: che il consiglio comunale di Perugia già nel 2011 aveva stabilito precise condizioni per dare il via libera alla richiesta di completamento (e non ampliamento) della cava; che un’adeguata viabilità di accesso al momento non c’è, visto che ci si incaponisce a far transitare i mezzi pesanti su una ‘vicinale’ stretta e pericolosa, che non sarebbe nemmeno in regola col Codice della strada; che la Villa del Colle del Cardinale con tutta l’area circostante, per la sua bellezza e unicità è da decenni sottoposta a molteplici vincoli di tutela e non può essere con tanta leggerezza (e prepotenza) assediata dai camion puzzolenti della vicina discarica di BorgoGiglione e poi anche da quelli della cava».

L’appello Gli ambientalisti concludono così: «Sono sempre meno le persone che si bevono le chiacchiere vuote. L’Appello per la tutela ambientale dell’Area nord di Perugia, dal Tezio al Trasimeno, rilanciato da Italia Nostra-sezione Perugia, Legambiente Umbria, Monti del Tezio e Osservatorio BorgoGiglione appena due settimane fa, ha già superato le 700 firme. La mobilitazione proseguirà. Vogliamo che si apra finalmente un confronto serio per trovare
una risposta adeguata alla domanda: Ambiente, Paesaggio e Beni Culturali in Umbria sono veramente delle priorità?».

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