Non tutte le giornate di caldo sono uguali. Le temperature sono le stesse, sempre molto alte, ma le conseguenze sono diverse, anche nel giro di poche ore. Nella giornata di martedì – come informa una nota dell’ufficio stampa dell’Azienda ospedaliera di Perugia – è aumentato in maniera consistente l’accesso di cittadini al Pronto soccorso del Santa Maria della Misericordia, con una impennata nei ricoveri. Sono stati otto i pazienti arrivati in ospedale in condizioni di criticità nei parametri vitali, sono stati ricoverati nelle strutture di medicina e sottoposti ad adeguate terapie.
La disidratazione Grande lavoro per i medici di turno, Zelda Fabbri e Massimo Siciliani, con il responsabile Mario Capruzzi che fa il punto della situazione: «Tutti i pazienti ricoverati presentavano un grave stato di disidratazione. Tenuto conto che si tratta di ultra ottantenni, il rischio è stato davvero alto. Nei casi meno gravi è stato sufficiente un periodo di ‘osservazione’ per il recupero e procedere, poi, alle dimissioni».
L’appello L’altro aspetto su cui si sono soffermati i sanitari riguarda il fatto che sono stati i familiari ad accompagnare, con mezzi propri, i pazienti in ospedale, senza richiedere il supporto del 118. Gli anziani, tutti residenti in città o nelle zone di prima periferia, sono stati messi in sicurezza, ma il dottor Capruzzi lancia un appello: «Il periodo di caldo africano è davvero lungo e la gestione si fa sempre più difficile e complessa. In primo luogo va comunque evitata la disidratazione dei soggetti anziani, regola che vale più di altre per evitare situazioni di elevata criticità».