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Home » Perugia, co-housing all’ex tabacchificio

Perugia, co-housing all’ex tabacchificio

di Lucina Paternesi
22 Giugno 2017
in Attualità, Dal territorio, Economia, Politica
Tempo di lettura: 2 minuti di lettura
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Un’altra parte di Perugia è prossima al recupero, dopo anni in stato di abbandono. Si tratta dell’ex tabacchificio di via Cortonese, oggetto nel tempo di numerose ipotesi progettuali, tutte rimaste inattuate.

Investimenti Dopo l’approvazione della variante urbanistica da parte del consiglio comunale, mercoledì la giunta ha dato seguito alla stessa con l’approvazione della convenzione che regolerà le modalità di accesso alle abitazioni e tutta la parte gestionale relativa ai  requisiti necessari da possedere, oltre che il prezzo degli alloggi, le varie tipologie, le dotazioni che questi possiederanno. Il progetto di riqualificazione dell’ex tabacchificio consiste nel recupero dell’area mediante investimento privato di grande consistenza da parte delle società Prelios SGR Spa e Pentagramma Perugia Spa, con significative ricadute per il tessuto economico e sociale cittadino, andando a  restituire nuova vita a tutto il quartiere con servizi, come l’asilo, spazi comuni e per le associazioni, maggiori dotazioni di superfici pedonali libere da costruzioni.

171 abitazioni La Fondazione Housing sociale propone la realizzazione di un nuovo complesso da destinare soprattutto ad edilizia residenziale di qualità e di spazi comuni, con demolizione dell’esistente, fatte salve la palazzina uffici e la ciminiera di via Cortonese. Il numero degli alloggi di edilizia residenziale nell’area sarà pari a 171 unità, di cui una parte – da un minimo di 86 a un massimo di 114 unità – sarà destinata alla locazione pura, senza possibilità di riscatto, mentre un’altra parte (tra un minimo di 57 e un massimo di 85 alloggi) sarà destinata a locazione con possibilità di riscatto.

Edilizia residenziale Un progetto innovativo, che prevede, oltre all’intervento edilizio, anche una continuazione dell’attività sociale mediante un soggetto gestore di comunità, capace di creare e coltivare relazioni tra i condomini, nell’ottica del co-housing, oltre a fungere da presidio organizzativo ed attuativo sulle presenze. Tra i requisiti generali che devono possedere coloro che intendono accedere agli alloggi in edilizia residenziale, vi è la cittadinanza italiana o, in caso di cittadini di altri paesi extra Ue, la regolare residenza nel nostro paese da almeno 5 anni; la non titolarità di altri immobili in proprietà, comproprietà, usufrutto, uso e abitazione ovunque sull’intero territorio nazionale; un reddito del nucleo familiare non superiore a 60 mila euro annui.

Priorità Si prevede anche che quattro unità immobiliari tra quelle in locazione a canone concordato possano essere attribuite, in via prioritaria, alle associazioni di volontariato che danno assistenza alle persone autistiche e con sindrome di Down nell’ambito del progetto comunale di vita indipendente. In sede di attribuzione degli alloggi, inoltre, una quota massima del 25% della superficie per alloggi sociali sarà destinata a soggetti appartenenti all’Arma dei carabinieri, alla guardia di finanza, alla polizia penitenziaria, polizia di Stato e vigili del fuoco.

Giovani coppie In particolare, si prevede che, nell’attribuzione degli alloggi, vengano privilegiati – a parità di graduatoria – le giovani coppie con meno di 35 anni, gli anziani over 65 in condizioni sociali o economiche svantaggiate, genitori separati o divorziati con figli a carico, famiglie monogenitoriali o monoreddito.

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