di M. Lilla
Doppia faccia per il primo Perugia di Bisoli. Vinta la sfida con il Lanciano i biancorossi umbri si rilanciano, prendono ossigeno e trovano quella continuità che potrebbe dargli quel posto nei playoff che società e piazza tanto desiderano.
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Concretezza e difesa di ferro Quello della sfida contro il Lanciano non è stato certo il migliore Perugia dell’era Bisoli, sia da un punto di vista del gioco che dell’aggressività. La squadra ha sofferto l’ottima verve degli abruzzesi che più volte sono arrivati vicinissimi al gol:Rosati è stato decisamente il migliore dei biancorossi con almeno quattro interventi che reggono il muro della migliore difesa del campionato. Il punto di partenza è sempre lo stesso, la grande fase difensiva: granitica la coppia di centrali, con Del Prete che sulla sua fascia sembra essere giocatore di altra categoria. Croce e delizia invece l’altra fascia dove la mancata continuità di Alahssan costringe qualche sacrificio in più a Comotto, che però non permette di spingere abbastanza rispetto alle volontà di Bisoli.

Nuove d’attacco Per quanto riguarda il reparto avanzato qualche miglioramento si è visto già nelle ultime uscite ma, contro il Lanciano, il Perugia ha dimostrato di saper costruire tante occasioni da rete grazie ad una continuità di scelte e uomini che casualmente e concisa con il recupero di Fabinho e la fiducia totale in Lanzafame: quest’ultimo sembra esser l’arma in più di un Perugia a cui manca solo un po’ di estro da affiancare al cinismo, questo dev’essere per forza di cose il ruolo di Lanzafame e di Fabinho, autori contro gli abruzzesi di prestazioni ottime. Il brasiliano ha trovato gol e quantità, mentrre per il primo si è visto un po’ di nervosismo di troppo ma anche ottime giocate sulle ripartenze. Un peccato quel gol sbagliato all’ultimo respiro.
Questione giovani Nota più lieta del cammino di Bisoli fin qui sembra essere l’ottimo lavoro che il mister emiliano sta facendo con i giovani. Dopo l’exploit di inizio stagione di Drolè e Zapata, la grande sorpresa delle ultime uscite è proprio l’ivoriano classe ’97 Zebli che, anche contro i frentani, in una prestazione generale non eccellente ha gestito la mediana con una maturità incredibile, facendo più volte entrambe le fasi, difensiva e di costruzione del gioco, in maniera egregia. In generale la squadra sembra incamminarsi sulle volontà del proprio allenatore, dalla difesa di roccia, prima in Serie B con sei reti subite in dodici giornate, ad un centrocampo pronto e lavoratore che si accompagna ad un attacco sempre più concreta, che ha trovato quella continuità che può far puntare in alto.