Due concorsi pubblici per un totale di quattro posti da farmacista nell’ambito dell’Usl Umbria 1: per la procura di Perugia, che coordina le indagini dei Nas, sarebbero stati segnati da irregolarità e favoritismi, tesi ad agevolare e stabilizzare alcuni candidati già impiegati con contratti a tempo determinato. Da qui l’iscrizione nel registro degli indagati di tre alti dirigenti dell’azienda sanitaria, fra cui il direttore generale Giuseppe Legato, per abuso d’ufficio. A quest’ultimo sarebbe stato contestato il ‘concorso morale’.
La replica In giornata l’azienda sanitaria del perugino ha diffuso una nota in merito: «In riferimento all’avviso di garanzia ricevuto e alle notizie di stampa relative ai concorsi pubblici per l’assunzione a tempo indeterminato di personale dirigente di farmacia, il direttore generale della Usl Umbria 1 Giuseppe Legato dichiara la propria totale estraneità ad ogni ipotesi di irregolarità, esprimendo fiducia nei confronti della magistratura ed auspicando un’azione tempestiva e chiarificatrice».
Stabilizzazioni «L’indirizzo generale dell’azienda – precisa Legato – è la stabilizzazione, ovvero la trasformazione dei posti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato, anche alla luce delle osservazioni fatte dalla Corte dei conti in merito al rispetto del tetto massimo di spesa dei contratti a tempo determinato. La gestione dei concorsi è demandata per legge alle commissioni esaminatrici, che agiscono in piena autonomia e responsabilità».
«Estraneo ai fatti» Il direttore generale dell’Usl Umbria 1 precisa che «non c’è stata alcuna perquisizione, tutti gli atti sono stati acquisiti con la nostra piena e totale collaborazione. E nel rinnovare la massima disponibilità e fiducia nella magistratura, mi auguro di poter essere sentito al più presto dagli inquirenti al fine di chiarire la mia posizione, nella certezza che l’avviso costituisca un ‘atto dovuto’ in fase di indagini preliminari in quanto direttore della struttura: atto destinato a cadere non appena accertati i fatti ai quali sono del tutto estraneo».