Le idee sono chiare, i metodi per metterle in pratica pure. Il nuovo questore di Perugia, Francesco Messina, si è presentato mercoledì mattina ed ha chiarito subito come intende operare – continuità, ma senza escludere aggiustamenti – per garantire la sicurezza nel capoluogo.
L’ordine pubblico «Una cosa che può apparire scontata, ma che non lo è – ha spiegato Francesco Messina – è quella di prevenire, attraverso un controllo costante del territorio attraverso una presenza capillare di pattuglie sul territorio, per evitare di dover intervenire in emergenzaAltro fronte, infine, è quello dei reati predatori, da monitorare con attenzione affinché non diventino una vera emergenza e facciano sentire il cittadino insicuro».
Le metodologie Il nuovo questore, che non ha trascurato di ringraziare l’ex questore Carmelo Gugliotta, ha poi chiarito che «se ce sarà bisogno», non esiterà ad apportare delle variazioni a quelle metodologie di lavoro che «a Perugia hanno già portato a risultati molto importanti, grazie anche alla collaborazione del Comune, delle associazioni e di singoli cittadini».
Malavita organizzata L’Umbria e Perugia, secondo Messina «non soffrono di una presenza mafiosa tradizionale, ma che è comunque a rischio di infiltrazione da parte di soggetti non affiliati alle cosche, ma che ne possono gestire gli affari».
Paura terrorismo Si tratta di una minaccia, ha spiegato Messina, «che teniamo sotto controllo e lo testimoniano le espulsioni di elementi pericolosi già operate. Chi non ha i requisiti di legge va espulso».
La droga Negli ultimi anni, ha detto il questore, «è stato fatto un lavoro notevole, ma possiamo fare molto di più e l’esperienza accumulata potrà tornare molto utile. Quando fatto da chi mi ha preceduto è stato fondamentale, ora dovremo essere capaci di tradurre in atti concreti il ‘sapere di polizia’ messo da parte».