Perugia, economia illegale: c’è un patto

Guardia di finanza e Confcommercio lavoreranno insieme per contrastarla

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«Avviare un dialogo costruttivo e porre le basi per una collaborazione concreta a tutela della sicurezza economica e finanziaria della società e delle imprese».

Il vertice È l’impegno reciproco scaturito dall’incontro che si è svolto tra il consiglio della Confcommercio della provincia di Perugia, guidato dal presidente Giorgio Mencaroni e il comandante provinciale di Perugia della Guardia di finanza, il colonnello Dario Solombrino, che si è confrontato con i consiglieri Confcommercio sui temi che più preoccupano le imprese – contraffazione, abusivismo, economia illegale – evidenziando l’azione di prevenzione e repressione messa in atto dalla Guardia di finanza a salvaguardia della sicurezza economica degli imprenditori sani, altrettanto importante della sicurezza pubblica, e invitando gli stessi alla massima collaborazione, segnalando gli episodio o fenomeni di illegalità di cui siano vittime o testimoni.

La collaborazione «Ormai superati gli stereotipi e i pregiudizi di un tempo, che volevano spesso Guardia di finanza e imprese su fronti contrapposti – ha detto Solombrino – vogliamo avviare un confronto costruttivo, nel rispetto dei rispettivi ruoli, che aiuti ad avere i migliori risultati per il garantire il ‘prodotto sicurezza’. Oggi – ha aggiunto – la Guardia di finanza è molto più che contrasto dell’evasione fiscale, ma lavora ad ampio raggio per tutelare gli imprenditori onesti».

Illegalità nemica delle imprese Sulla volontà di allacciare «un convinto e franco rapporto di interlocuzione e una sempre più stretta sinergia», si è detto concorde il presidente provinciale Confcommercio Giorgio Mencaroni: «Tutto ciò che non è legale – ha evidenziato – è nemico delle nostre imprese; l’illegalità, in qualunque forma, determina una turbativa del mercato che crea effetti dannosi a catena e altera in modo permanente gli equilibri del tessuto economico, con grave pregiudizio per gli operatori onesti».

Gli esempi Su sollecitazione di alcuni interventi dei consiglieri di Confcommercio, il colonnello Solombrino è sceso nello specifico di situazioni che sono particolarmente sotto la ‘lente’ della Guardia di Finanza, confermando ad esempio che «dietro i così detti ‘vu cumprà’ ci sono vere organizzazioni delinquenziali, un tempo prevalentemente la camorra, ora invece con molte infiltrazioni internazionali, il che rende più complessa l’azione di contrasto. Altri ‘sorvegliati speciali sono le ‘imprese apri e chiudi’, in particolare laboratori di produzione gestiti da cittadini cinesi, oggetto di una azione di monitoraggio costante, da cui però fino ad ora non sono emersi fenomeni eclatanti di irregolarità o peggio. E quando scatta la sanzione, la cosa che colpisce (o forse no) è che viene pagata senza battere ciglio con denaro cash».

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