Quando lo hanno scarcerato era convinto di essere finalmente libero dopo cinque anni trascorsi in carcere. Tuttavia il suo curriculum criminale e la mancanza di un permesso di soggiorno non glielo hanno permesso: l’uomo, un tunisino di 35 anni, è stato espulso.
Omicidio e carcere L’uomo era detenuto in carcere da cinque anni per una condanna per omicidio inflittagli ad Ancona. La Corte di cassazione aveva accolto il suo ricorso disponendo il rinvio alla Corte di appello di Perugia, con udienza fissata per la settimana scorsa. È stato quindi trasferito a Capanne per assistere al processo a suo carico, al temine del quale, nell’aula di Piazza Matteotti, ha festeggiato perché è stata disposta la sua scarcerazione immediata.
Niente libertà Due ore dopo però, all’uscita dal carcere, ha avuto una forte reazione nei confronti degli agenti incaricati di condurlo in questura: il suo curriculum criminale, fatto di una serie di innumerevoli reati commessi nelle Marche, e l’assenza di un permesso di soggiorno gli hanno impedito di lasciare Perugia in libertà.
Espulsione In questura, i poliziotti dell’ufficio immigrazione coordinati dal vicequestore aggiunto Maria Rosaria De Luca, hanno dovuto organizzare, in tutta urgenza, un immediato provvedimento di espulsione ed un trasferimento all’unico Cie disponibile, distante mille chilometri. Peraltro, prima dell’ultimo arresto, sei anni fa, il tunisino ne aveva devastato uno per sfuggire al rimpatrio, compiendo violenza contro i poliziotti di servizio.
Accompagnato al Cie Quando gli è stato notificato il provvedimento di espulsione, il tunisino ha iniziato ad inveire nei confronti dei poliziotti, che hanno faticato non poco per immobilizzarlo. Nonostante le difficoltà degli agenti per farlo salire sulla vettura di servizio, l’uomo è stato scortato per il suo trasferimento.
