Sfidava con spavalderia poliziotti e carabinieri che lo controllavano, esibendo i permessi di soggiorno ottenuti per motivi umanitari e di lavoro. Tutti, perรฒ, sapevano che il suo vero mestiere era quello di pusher. Alla fine le forze dell’ordine sono riuscite ad incastrarlo, dando seguito al provvedimento di espulsione emesso nei suoi confronti.
Scaltroย Il โpusherโ – 32enne di nazionalitร tunisina – nonostante fosse finito nel mirino delle forze dell’ordine, continuava a frequentare il centro storico di Perugia. Cappellino, capelli lunghi, fisico atletico e sempre presente nelle zone โcaldeโ della cittร , per spacciare preferiva mandare avanti alcuni connazionali, anzichรฉ ‘sporcarsi le mani’. Una banda, la sua, protagonista anche di una violenta rissa, due anni fa, in via Ulisse Rocchi.
Filmatoย Per incastrare uno cosรฌ furbo, i poliziotti della Sezione criminalitร diffusa coordinati dal dirigente Marco Chiacchiera, nel gennaio 2013 hanno dovutoย piazzare varie telecamere nella zona di via Rocchiย e dimostrare, filmati alla mano,ย l’attivitร di spaccioย gestita con lโaiuto di quattro fidati connazionali.
Cacciato Alla fine le verifiche amministrative condotte dalla questure di Perugia e Brescia – cittร in cui il giovane aveva dichiarato di lavorare, anche se diย fatto era sempre in Umbria – hanno portato alla revoca del permesso di soggiorno e alla cconseguente espulsione, con rimpatrio immediato via aereo. Fra l’altro iย poliziotti hanno dovuto faticare non poco per effettuare una scorta rinforzata, in auto, fino a Fiumicino.