di Giovanni Cardarello
Azione e reazione. È la terza legge di Newton la chiave di lettura corretta per capire quanto accaduto in questi giorni in merito al, possibile, mancato ampliamento della galleria commerciale Collestrada di Perugia. I fatti sono ormai noti. Nel 2017 Eurocommercial Properties Italia Srl, il colosso che ha in portafoglio il centro commerciale, propone l’ampliamento degli spazi. Un progetto complessivamente da 125 milioni di euro, 25 mila metri cubi di nuova superfice commerciale (l’area ex Enel) e ben 600 nuovi posti di lavoro. Progetto che lo scorso venerdì l’amministrazione di Perugia guidata dal sindaco Vittoria Ferdinandi ha sostanzialmente bocciato.
Una bocciatura i cui dettagli non sono ancora definiti e che, oltre a mettere a rischio il progetto, può avere un impatto sulle opere di compensazione. In particolare quelle afferenti la stazione di Collestrada, strategica per la mobilità dell’aeroporto San Francesco, alla cui realizzazione partecipa in quota parta proprio Eurocommercial. La questione come tutte le grandi opere è giocoforza complessa, con posizioni, in apparenza, inconciliabili e politicamente caldissima. Le amministrazioni Romizi e Tesei vedevano di buon occhio il progetto e, verosimilmente, nei prossimi giorni Collestrada sarà il cuore del dibattito politico del capoluogo e forse dell’intero territorio regionale. E le prime avvisaglie si sono già manifestate.
A darne conto è il quotidiano ‘Il Messaggero-Umbria‘ che riporta con grande evidenza le posizioni di Nilo Arcudi (consigliere comunale di Perugia Civica e consigliere regionale di Umbria Civica) e di Augusto Peltristo di Fare Perugia con Romizi-Forza Italia. Arcudi, pezzo da novanta della politica perugina, attacca sostenendo che «questa è la giunta del ‘no’ a tutto: stadio, termovalorizzatore, Nodo, alta velocità a Creti». Sottolineando nel merito che «l’approccio di questo progetto è che si riqualificano aree e non c’è consumo di suolo (con l’utilizzo dell’area dell’ex Enel). Un intervento intelligente, condiviso con Anas e Regione che porterebbe anche a riqualificare la viabilità dell’area e rendere potenzialmente meno drammatica la situazione, se fatto tutto con intelligenza».
Netta la stoccata politica: «Le cose vanno affrontate e gestite. Se arriva un progetto e dici no, quale è il ruolo dell’amministrazione?». Non meno dirette le affermazioni di Peltristo rilasciate sempre a Il Messaggero: «Non si può dire no a prescindere, va analizzato insieme, il consiglio va portato a conoscenza». A occhio e croce siamo all’alba di un nuovo, e feroce, scontro politico.
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