Le confessioni di Duca: una breccia nel muro

L’ex dg dell’ospedale di Perugia è stato sentito per diverse ore: dalle sue dichiarazioni maggiore chiarezza sulla filiera che andava dalla politica ai vertici del nosocomio perugino

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Da 48 ore non si parla d’altro negli ambienti politici e della sanità umbra: Emilio Duca ha parlato. E in molti non stanno tranquilli.

L’INCHIESTA SULLA SANITÀ IN UMBRIA

L’interrogatorio

Mercoledì pomeriggio l’ex direttore generale del Santa Maria della Misericordia di Perugia è stato diverse ore in tribunale e non certo per fare scena muta: le dichiarazioni di Duca avrebbero gettato una luce sulla filiera che dalla politica portava nella stanza dei bottoni dell’ospedale perugino e con ogni probabilità serviranno a supportare la richiesta avanzata dal gip di proroga degli arresti domiciliari (in essere dal 12 aprile) sia per Duca che per l’ex sottosegretario all’Interno Gianpiero Bocci e l’ex direttore amministrativo del nosocomio perugino Maurizio Valorosi.

La filiera

In particolare, le dichiarazioni di Duca si sarebbero soffermate sulle pressioni, sempre per interposta persona, che arrivavano da ambienti politici e istituzionali, chiarendo alcuni aspetti sul presunto coinvolgimento di Gianpiero Bocci, Luca Barberini e della ex presidente della Regione Catiuscia Marini. Infine, c’è la vicenda – l’ultima emersa – del ‘regalino’ ricevuto dal medico Mauro Faleburle a pochi giorni da un concorso in cui ci sarebbero stati dei candidati da favorire. Proprio su Faleburle, il gip ha confermato l’interdizione dal lavoro.

La fuga di notizie

I pm ora vogliono interrogare anche Valorosi per far luce sui rapporti poco chiari con uomini della finanza e dei carabinieri che avrebbero fatto da tramite per far arrivare a chi di dovere, la notizia che c’erano delle intercettazioni e quindi un’indagine in corso. Una fuga di notizie che ai magistrati inquirenti proprio non è piaciuta e su cui continueranno ad indagare nelle prossime settimane, che saranno calde non solo per motivi meteorologici.

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