di M.Lilla
Il primo sassolino dell’anno è andato, ora tocca correre. Il Perugia uscito dalla sfida al Brescia prova a rilanciarsi nella battaglia alle posizioni che contano: prima tappa ad Avellino in trasferta dove, escluso il derby, fin ora il ‘Grifo’ non ha raccolto granché.
Porte aperte Si respira comunque buona aria in casa biancorossa. Drante l’allenamento di martedì, per la seconda volta quest’anno a porte aperte, si sono visti tutti in campo tranne Fabinho, tenuto a riposo per una botta presa sabato. Bisoli come di consueto ha tenuto sempe alto il ritmo durante le varie esercitazioni: prima alcuni schemi ripetuti in maniera sostenuta, un match a metà campo e infine una partitella. Grande voglia di fare e qualche strigliata del mister biancorosso che, come sempre, chiede il massimo ai suoi. Bisoli ha provato varie volte il palleggio con una squadra corta e aggressiva, proprio come si è visto contro il Brescia.
Spina dorsale Che Bisoli fosse un allenatore molto attento alla fase difensiva era risaputo. La questione però lascia il tempo che trova nel momento in cui si guardano i numeri e appare un Perugia che si muove intorno ad un scheletro ben preciso: Rosati, Del Prete e Volta hanno giocato tutte le partite, Belmonte una in meno, quattordici presenze anche per Della Rocca e Ardemagni. Segno evidente di come Bisoli abbia trovato subito compattezza dietro e da lì, attraverso pedine di spessore, cerchi di far crescere con il tempo tutta la forza offensiva, considerando fondamentale trovare opportunità nella rotazione dei giovani che ha portato alle belle scoperte di Zebli in primis oltre che di Zapata e Drolé.
Mal di trasferta Da qui alla prossima settimana c’è tempo e il Perugia a testa bassa dovrà restare concentrato per non cadere di nuovo nelle trappole della serie cadetta. Con gli irpini non sarà facile: è vero, sono la seconda peggior difesa del campionato, ma hanno 23 gol all’attivo contro i 12 del Perugia e in casa hanno perso una sola volta. Non sarà la ‘prova del nove’, ma la trasferta campana ci dirà se il salto di qualità il ‘Grifo’ di Bisoli è riuscito a farlo anche lontano da casa.
