È la prima volta che Alessandro Nesta alza la voce in sala stampa: lo fa per rivendicare la bontà del suo lavoro, attaccato negli ultimi tempi troppo spesso e con troppa saccenza – a suo giudizio – dall’ambiente perugino.
A chi erano destinate quelle parole?
Il tecnico non specifica il destinatario del suo messaggio, ma la sensazione è che fosse diretto a più di un destinatario, magari – chissà – anche a qualcuno all’interno della società . Non è un mistero che il tecnico non sia stato del tutto soddisfatto del mercato di gennaio e che alcune situazioni non gli siano andate giù (ad esempio la questione campi di allenamento), così, non si sa se per qualche avvisaglia di malcontento o semplicemente per mettere le mani avanti, il campione del mondo ha voluto chiarire che, nonostante qualche passo falso e qualche prestazione non esaltante, per lui la stagione resta positiva.
Non buttare fango
«Sento critiche poco comprensibili, almeno a mio giudizio – dice il tecnico in conferenza – da queste parti si usa mettere pressioni e avere sempre grandi aspettative, ma non bisogna buttare fango ogni volta che succede qualcosa. Veniamo da una sconfitta brutta, ma abbiamo fatto cose importanti, in un anno in cui si poteva rischiare di brutto perché quando si cambia tutto o c’hai i miliardi oppure rischi. Siccome sento tante chiacchiere, il messaggio è questo: il Perugia ha fatto non bene, ma benissimo, in una annata molto rischiosa. Sento dire ‘la squadra non ha giocato bene’. Ma anche il Real Madrid gioca male qualche volta. Anche al Milan capitava di giocar male. Capita anche agli altri che hanno fatto investimenti importanti. La squadra c’è… che poi non debba perdere col Cosenza sono il primo a dirlo».
Lo scorso anno stagione ‘pesante’
«L’anno scorso, quando sono arrivato, i giocatori volevano andare già in vacanza. Io ero fresco come una rosa, poco ‘inquinato’ dall’annata. Cosa ho visto? Ho visto giocatori fritti, stanchi, da un annata pesante. Alleggeriamo l’annata, poi quando finisce l’anno chi ha fatto bene ha fatto bene, chi ha fatto male esce… allenatori e giocatori. Stiamo vicino ai ragazzi perché sono bravi ragazzi, bravi giocatori e responsabili».