Piediluco: «L’area del centro canottaggio nel degrado: agire subito»

Sandro Piccinini interviene sulle condizioni degli impianti sportivi: «Serve un progetto di sviluppo che veda in campo tutti gli attori»

Condividi questo articolo su

di Sandro Piccinini
Gruppo ‘Amici del remo duemilaventi2’

Nei primi giorni di aprile, se l’attuale situazione pandemica e conflittuale mondiale non si aggraverà ancora di più, avrà inizio la stagione remiera sulle magnifiche e forse inimitabili acque del lago di Piediluco. Registriamo con piacere come l’edificio che ospita la Federazione Italiana Canottaggio sia stato oggetto di lavori importanti, che hanno riguardato gli ampliamenti degli spazi e la loro messa a norma. Non possiamo però esimerci dal notare come purtroppo tutta l’area in cui si trova il centro si trovi in condizioni di degrado, che non rappresenta un biglietto da visita degno di nota per una importante struttura come quella che ospita canottieri da tutta Italia e che alcuni laghi italiani vorrebbero ‘rubarci’.

Certamente le questioni da affrontare sono molte, a cominciare dall’illuminazione nelle ore notturne, dove solo la zona della sezione canottaggio del Circolo Lavoratori Terni non si trova completamente al buio. Non possiamo non citare poi la pavimentazione dei percorsi pedonali per i pontili, attualmente inaccessibile anche ai portatori di handicap e che necessitano di una manutenzione generale. A ciò va aggiunta anche la potatura degli alberi, che potrebbero rappresentare un pericolo per chi usufruisce del centro per praticare sport o fare una passeggiata lungo lago.

Apprendiamo inoltre che in queste ore la Fic, senza il cui apporto non sarebbe stato possibile ospitare due gare nazionali e il memorial Paolo D’Aloja decretando di fatto la fine del centro, ha manifestato interesse per realizzare un nuovo campo di regata. A proposito, che fine hanno fatto i 140 mila euro previsti dal primo progetto, solo in parte portato a termine e poi abbandonato? Forse se si fosse realizzato in tempo, con tutta probabilità, Piediluco avrebbe potuto ospitare le gare internazionali previste a Sabaudia e spostate a Varese dopo che il sindaco è stato arrestato a seguito di una inchiesta anche sul canottaggio…

Ebbene, non siamo certo noi a scoprire che senza un campo di regata omologato (quello esistente è una cosa allucinante) Piediluco non può chiedere nulla. Senza contare che il completamento della torre di arrivo prevista per i primi di aprile è ancora in calendario. Proprio perché per candidare il nostro lago ad ospitare importanti gare di canottaggio sia nazionali che internazionali, come del resto sarebbe giusto che sia, siano quanto mai urgenti e necessari atti istituzionali e risposte, ci permettiamo di sollecitare tutti gli attori in causa.

Crediamo sia urgente iniziare a lavorare già da quest’anno, 2022, per arrivare pronti al 2023 con uno studio o un progetto di sviluppo creato attraverso un comitato organizzatore locale (Col) composto dalla Federazione Canottaggio, dagli enti locali e dai circoli di canottaggio locali, che spesso devono affrontare da soli tanti, troppi problemi. Fin quando non si attiverà questa procedura, gli interventi spot di qualcuno lasciano il tempo che trovano e Piediluco, il suo lago ed il canottaggio non riusciranno mai a decollare insieme, con tante ricadute negative su un territorio che già soffre di suo.

Ma ciò da solo non basta. Vanno coinvolti anche altri attori come gli operatori commerciali, che forse anche per l’attuale situazione economica e globale appaiono ormai sfiduciati e poco convinti delle potenzialità di questo sport, che è al momento di fatto una delle poche, se non l’unica, fonte per lo sviluppo economico ed occupazionale di questa comunità. C’è inoltre da lavorare per aumentare le capacità ricettive che Piediluco può offrire, anche recuperando il patrimonio che gli ex edifici scolastici comunali possono offrire. Speriamo che le istituzioni facciano il proprio dovere fino in fondo.


Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli