Pnrr Umbria: 39 progetti per 1,5 miliardi. Tesei: «Un lavoro straordinario»

La presidente ha illustrato dettagli e finalità del piano: «C’è visione. Infrastrutture e imprese gli assi portanti»

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di F.L.

«Sono stati 10 mesi molto intensi, in cui si è fatto un lavoro straordinario. Il Pnrr regionale è stato disegnato con la visione di attrarre risorse seguendo le linee guida europee e nazionali e con una logica pragmatica, facendo da acceleratore e superando le ataviche carenze della regione. Dopo la presentazione del Piano il lavoro è stato caratterizzato da un’intensa e pressante attività, sia dal lato politico che tecnico, nei confronti dei ministeri. I risultati vanno dall’edilizia scolastica al sociale, dalla rigenerazione urbana alle aree interne, passando per trasporti, idrogeno, borghi, sviluppo socio economico dell’area del sisma. Tutti temi coerenti con le nostre progettualità». Così la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, è intervenuta venerdì mattina in una conferenza stampa online organizzata per illustrare i progetti umbri del Pnrr. In totale ne sono stati finanziati 39, per un importo complessivo di 1,57 miliardi di euro.

I numeri e l’organizzazione del lavoro

Una cifra comprensiva anche del primo finanziamento da 510 milioni per l’alta velocità Roma-Orte-Falconara e in cui invece «non sono computati gli interventi che prevedono finanziamenti tramite bandi, cui parteciperemo nel tempo – ha detto la governatrice -, e alcuni progetti finanziati fuori dal Pnrr, ma di cui c’è stata una nostra negoziazione, come la cittadella giudiziaria di Perugia, molto importante, la E78, la Due mari e il completamento della Quadrilatero. L’importo è quindi destinato a crescere ancora». L’intenzione della Regione è quella di «condividere con associazioni di categoria e sindacati la messa a terra di questi progetti». «Ora – ha proseguito Tesei – inizierà un lavoro su un doppio binario, a partire da quello attuativo sugli interventi finanziati, tramite apposite task force che si avvarranno di 22 professionisti esterni. Ma non tutto dipende dalla Regione, ci saranno altri bandi destinati a Comuni e Province, e proprio per aiutare altri enti locali è stata sottoscritta con l’Anci una convenzione per mettere a disposizione la nostra organizzazione e coordinare gli interventi. In mente ci sono anche altre forme di aiuto».

Da Ast al polo chimico, passando per la ferrovia

Contemporaneamente la Regione «continuerà il lavoro negoziale e parteciperà a bandi su progettualità coerenti con il Pnrr». Su questo fronte si inserisce il progetto – definito «concreto» dalla presidente – della centrale a idrogeno in Ast, «per rendere l’acciaieria molto più competitiva a livello nazionale», una partita a sé rispetto al Pnrr che potrebbe interessare «altre aziende e dunque essere a sostegno di tutto il territorio». «Molto concrete», sempre a detta della Tesei, anche la possibilità di realizzare una stazione ferroviaria a Collestrada, uno snodo multimodale tra strade, ferrovia, aeroporto e il centro fieristico Bastia, e la riconversione del Polo della chimica ternana intorno alle bioplastiche. «È un progetto bandiera» ha spiegato la governatrice, aggiungendo che «altre interlocuzioni con Mise e ministero della Transizione ecologica sono in corso per altre aree della regione che in questo momento ferme». Tre dei 39 progetti sono poi dedicati all’area sanitaria (il polo vaccinale animale all’Istituto zooprofilattico, il progetto sperimentale del Creo dell’ospedale di Perugia e la clinica per disabili gravi all’istituto Serafico di Assisi), anche se sul settore più nello specifico è riservato un Pnrr sanità, a cui sono state assegnate risorse per 108 milioni di euro, che verrà presentato dopo le discussioni in corso. «È complesso – ha concluso la presidente – dire quale tra questi progetti sia il più importante, perché tutti fanno parte di una visione. Di certo quelli legati a infrastrutture e mobilità ci interessano molto, perché questi settori sono il male della regione. Vogliamo immaginare un’Umbria del domani con una ferrovia che cuce il centro Italia, lo attraversa e ha snodo centrale in Perugia e Terni. Ma l’attenzione è forte anche su imprese ed economia».

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