di Giovanni Cardarello
Il Generale Inverno sta per bussare alle porte, ma i malanni che porta con sé sono già cominciati da qualche settimana. Da ottobre infatti, RespiVirNet, il servizio di sorveglianza coordinato dall’Istituto superiore di sanità in collaborazione con il Ministero della salute, ha già stimato circa un milione di casi di influenza. Di cui trentamila in Umbria (LINK https://www.umbriaon.it/linfluenza-colpisce-duro-in-umbria-a-letto-il-34-della-popolazione/)
Le principali ‘vittime’ di questa ondata influenzale sono i bambini, in particolare quelli al di sotto dei cinque anni di età . Ma i numeri sono importanti anche tra gli over-65. Tutto più o meno nella norma e secondo le previsioni. Ma con una particolarità , che non deve allarmare ma che al tempo stesso non va sottovalutata.
Parliamo delle segnalazioni che arrivano dalla Cina e dalla Francia relative alle polmoniti dovute a un batterio, il Mycoplasma pneumoniae. Un batterio che può determinare, soprattutto nei più piccoli, forme pesanti di polmonite. Infezioni che, per essere curate, possono richiedere anche l’ospedalizzazione.
Al momento in Italia sono stati segnalati solo due casi di Mycoplasma pneumoniae e sono entrambi presenti in Umbria. Per la precisione nel laboratorio di riferimento di Perugia. Il primo è relativo alla settimana intercorsa tra il 20 e il 26 novembre, il caso numero 47 del 2023, specificato come coinfezione con rhinovirus, ed un altro nella settimana in corso.
I due bambini sono stati ricoverati presso la struttura di pediatria dell’ospedale di Perugia e sottoposti alle terapie del caso. Le loro condizioni non destano, per fortuna, preoccupazioni. Un bambino è già stato dimesso e l’altro lo sarà nei prossimi giorni.
A spiegare la situazione il professor Alberto Verrotti, direttore della struttura complessa di pediatria del ‘Santa Maria della Misericordia’. «Un bambino è guarito – ha spiegato all’ANSA – ed è già tornato al proprio domicilio senza alcuna complicanza. Il secondo bambino – ha specificato – è ancora sotto terapia antibiotica, già sfebbrato e sta avendo un decorso favorevole. In quest’ultimo caso la causa reale della polmonite è stata l’infezione da streptococcus pyogenes e quella da mycoplasma pneumoniae è stata una semplice coincidenza temporale». Verrotti ha spiegato anche che: «Il mycoplasma pneumoniae è un batterio che causa comunemente infezione delle vie respiratorie nei bambini ad andamento favorevole perché risponde rapidamente alla terapia antibiotica».
A rafforzare il ragionamento del direttore di pediatria le parole, rilasciate sempre all’ANSA, della direttrice della microbiologia dell’azienda ospedaliera di Perugia, la professoressa Antonella Mencacci. «Il mycoplasma pneumoniae – ha spiegato la dottoressa – in meno del 10% dei casi può causare la cosiddetta polmonite atipica. Si trasmette per via respiratoria, soprattutto nei mesi freddi, e causa epidemie più o meno vaste ogni quattro anni circa».
Ma tanto i professionisti dell’ospedale di Perugia, quanto i tecnici del Ministero della salute e dell’Istituto superiore di sanità , spiegano, con chiarezza, che la situazione è in linea con quanto atteso in questo periodo dell’anno e che è sotto controllo. Ma anche che occorre mantenere alta la soglia di attenzione.
A completare il quadro arrivano anche le indicazioni del Tavolo tecnico malattie infettive e vaccinazioni della Sip, la Società italiana di pediatria. Tre nello specifico. La prima è che gli antibiotici non sono efficaci contro i virus, compresi i virus influenzali, RSV e SARS-CoV-2. La seconda è che l’uso di antibiotici nei bambini senza la supervisione di un pediatra può aggravare il problema della resistenza antibiotica in età pediatrica. L’ultima, ma non per importanza, è che l’uso inappropriato e indiscriminato dei macrolidi può causare un aumento della resistenza batterica, compromettendo così l’efficacia di questi farmaci quando sono veramente necessari.