La pionieristica Domino ADV, Simona Ventura – ‘scoperta’ proprio a Terni -, la grande amica Maria Rosaria Omaggio – a cui ha detto addio pochi giorni fa – e poi tante altre intuizioni, il documentario sulla storia di Terni, i film, i primi diritti televisivi e le esclusive nel calcio che fecero imbestialire gli editori a cavalli fra gli anni ’80 e i ’90, gli eventi musicali, sportivi, culturali. Ma la grande vocazione, in un certo senso il trait d’union, è la regia. Perché Folco Napolini, 68 anni, di Foligno e ternano di azione – «io sono semplicemente umbro» dice – è un regista sempre attivo e a caccia di idee nuove.

«Sono in rampa di lancio le riprese di un nuovo film – racconta -, con una produzione importante e un cast di prim’ordine. Fra la Calabria e l’Umbria. Incentrato sulla storia, vera, di un detenuto. Originata dall’esperienza di mia figlia Chiara, due lauree e un master, che ha operato da volontaria per 13 anni nelle case di reclusione ed ora lavora come psicologa per il ministero della Giustizia».
Il cuore pulsante della nuova pellicola – titolo provvisorio ‘Anastasis’, risurrezione in greco – è Belvedere Marittimo (Cosenza), «dove c’è una reliquia di San Valentino che unisce quelle splendide terre alla nostra Terni. Che tanto avrebbe bisogno di pace, comprensione, dialogo e resurrezione, appunto. Anche in questa opera emergerà la mia fede, cattolica e per il nostro Santo patrono. Ma emergerà anche quella sete di giustizia che deve accomunarci tutti, contro ogni forma di criminalità. E qui si combatte, senza se e senza ma».
Folco Napolini pensa a Terni e si incupisce un po’: «Questo potrebbe essere il primo anno, dopo trentatré edizioni, che il premio intitolato ‘San Valentino – Un gesto d’amore’, consegnato a personalità altissime nel corso del tempo e patrocinato direttamente dal vescovo Francesco Antonio Soddu, potrebbe non svolgersi. Dal Comune di Terni non ho ricevuto feedback a fronte di un quadro organizzativo chiaro e trasparente». Terni e la location Carsulae ‘orfane’ dello storico riconoscimento? Una possibilità reale: «Il dispiacere non è tanto per me e la mia carriera che, al di fuori dei confini regionali e nazionali, non credo abbia bisogno di particolari presentazioni, quanto per un’occasione di prestigio e ormai riconosciuta che si rischia di perdere».
La possibilità fa il paio con l’atteggiamento riscontrato dallo stesso Napolini – una vita in politica, anche con ruoli nazionali e candidato in una lista civica di centrodestra alle ultime comunali di Terni («da tempo non bado ai partiti ma alle persone. Ma non credo sia questo il problema») – nei rapporti con l’amministrazione Bandecchi.
«Il punto – dice – è che c’è una chiusura totale, un ostracismo verso idee e progetti che hanno già dimostrato di avere gambe solide, costruite negli anni». C’è da chiedersi se, in generale, Terni tenga alle sue eccellenze: «A me sembra di no. A volte mi chiedo se il sindaco sia al corrente di tante cose. Il mio è sempre stato un atteggiamento franco e collaborativo, ma questo disinteresse, anche verso produzioni cinematrografiche come ‘Anastasis’ che potrebbero costruire ponti con altri territori, in nome del nostro Santo patrono, mi fa pensare. E riflettere sulle ragioni di un dialogo ad oggi inesistente ma che gioverebbe credo a tutti, visti i tempi che corrono».