Una task force canina per affrontare il fenomeno dei bocconi avvelenati. Questo il senso dell’iniziativa della Regione Umbria presentata venerdì mattina al Broletto.
Si è svolta la cerimonia conclusiva del progetto pilota a livello nazionale di formazione delle unità cinofile antiveleno, promosso dall’assessorato all’ambiente della Regione Umbria in collaborazione con l’Enpa e la Scuola umbra di amministrazione pubblica di Pila. Protagonista il dottor Massimo Floris, direttore della clinica euroveterinaria e coordinatore delle attività formative: «Ha evidenziato l’importanza di una formazione altamente specializzata e pratica, spiegando come il corso, della durata di dieci mesi, abbia fornito ai binomi (composti da conduttori e cani) tutte le competenze necessarie per affrontare il fenomeno dei bocconi avvelenati. Questo problema è infatti una minaccia crescente per la fauna, gli animali domestici e l’intero ecosistema, richiedendo interventi immediati e mirati».
Per l’assessore Roberto Morroni il progetto «è un passo significativo nella prevenzione degli avvelenamenti, un fenomeno grave per gli animali e per l’ambiente. Questo progetto contribuisce alla salvaguardia degli ecosistemi umbri, valorizzando la collaborazione tra istituzioni, enti e professionisti». L’assessore ha inoltre evidenziato l’importanza della task force, che sarà pronta a intervenire sul territorio umbro in situazioni di prevenzione ed emergenza. Il progetto, sviluppato come iniziativa pilota a livello nazionale, si fonda su alcuni principi fondamentali.
«Prevenzione e protezione: Le unità cinofile sono state formate per individuare e bonificare le aree contaminate da bocconi avvelenati, prevenendo così danni agli animali e contribuendo alla sicurezza pubblica. Tutela della biodiversità: Il progetto mira a proteggere gli ecosistemi umbri e le specie faunistiche locali, spesso messe a rischio da pratiche illegali come l’avvelenamento. Collaborazione e sinergia territoriale: Questa iniziativa si basa sulla stretta collaborazione tra istituzioni locali, associazioni e professionisti del settore, creando un modello di buone pratiche replicabile. Salute pubblica: Contrastando l’avvelenamento degli animali, il progetto contribuisce indirettamente alla sicurezza della catena alimentare e alla protezione della salute umana». L’evento si è concluso con la consegna degli attestati ai conduttori delle unità cinofile.