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Home » Prostituzione a Terni, nuova ordinanza: più aree ‘attenzionate’

Prostituzione a Terni, nuova ordinanza: più aree ‘attenzionate’

di Simone Francioli
1 Ottobre 2021
in Altre notizie, Attualità
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
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Via Lungonera Savoia, viale Brenta, vocabolo Staino, viale Centurini e piazzale Caduti di Montelungo (cimitero). Più le novità – nel provvedimento originario dell’estate 2020 non c’erano – via Piave, piazzale Bosco e piazzale Rivoluzione Francese: fino al 31 gennaio 2022 in queste aree, «per il superamento di situazione di degrado del territorio e di pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana», è valida l’ordinanza anti prostituzione firmata venerdì dal sindaco Leonardo Latini. Non ci sono più strada di San Martino e il Foro Boario, dove ore c’è il cantiere per il palaTerni.

L’ORDINANZA DELL’ESTATE 2020

Il sindaco Leonardo Latini

Cosa è vietato: focus anche sull’abbigliamento

L’ordinanza vieta – si legge – «di porre in essere comportamenti diretti in modo non equivoco ad offrire prestazioni sessuali a pagamento, consistenti nell’assunzione di atteggiamenti di richiamo, di invito, di saluto allusivo ovvero nel mantenere abbigliamento indecoroso o indecente in relazione al luogo ovvero nel mostrare nudità, ingenerando la convinzione di esercitare la prostituzione. La violazione si concretizza con lo stazionamento e/o l’appostamento della persona e/o l’adescamento di clienti e l’intrattenersi con essi e/o con qualsiasi altro atteggiamento o modalità comportamentali, compreso l’abbigliamento, che possano ingenerare la convinzione che la stessa stia esercitando la prostituzione». Poi di «richiedere informazioni a soggetti che pongano in essere i comportamenti consistenti nell’assunzione di atteggiamenti di richiamo, di invito, di saluto allusivo, che indossino un abbigliamento indecoroso o indecente in relazione al luogo ovvero mostrino nudità e/o di concordare con gli stessi l’acquisizione di prestazioni sessuali a pagamento». Infine di «alla guida di veicoli, di eseguire manovre pericolose o di intralcio alla circolazione stradale al fine di richiedere informazioni a soggetti che pongano in essere comportamenti e atteggiamenti di richiamo, di invito, di saluto allusivo, che indossino abbigliamento indecoroso o indecente o che mostrino nudità e/o di concordare con gli stessi l’acquisizione di prestazioni sessuali a pagamento».

Volante

Le sanzioni fino a 500 euro

Per quel che concerne i primi due punti «ferma restando l’eventuale applicazione delle sanzioni penali ed amministrative previste dalle vigenti disposizioni legislative e regolamentari, sono sanzionate con la sanzione amministrativa pecuniaria da un minimo di 200 ad un massimo di 500 euro». Il pagamento in misura ridotta è di 166 euro. Il terzo punto comporta «l’irrogazione delle sanzioni amministrative pecuniarie previste dal codice della strada». L’atto è stato trasmesso alla prefettura, alla questura, ai comandi provinciali di carabinieri e guardia di finanza e alla polizia Locale.

Le motivazioni: urla, insicurezza e pudore

A tutto ciò si arriva perché – viene evidenziato nell’ordinanza – nel territorio comunale «la prostituzione su strada, per la diffusione del fenomeno in alcune aree, pregiudica il decoro e la vivibilità urbana nonchè le condizioni di vita dei cittadini, costituendo fonte di degrado urbano ed insicurezza, come testimoniato dalla pluralità di segnalazioni, denunce ed esposti tesi a evidenziare la insostenibilità della convivenza col fenomeno». Inoltre «tale forma di occupazione della strada e dei marciapiedi è vissuta con forte disagio e allarme vivissimo in particolar modo dai residenti prossimi alle predette aree, che ne devono subire tutti gli aspetti negativi anche sotto il profilo della sicurezza». Si aggiunge poi il fatto che i comportamenti «messi in atto in tali occasioni, sia dalle prostitute, che dai clienti, sono incontestabilmente offensivi di molteplici interessi della collettività e valori e diritti costituzionalmente tutelati, quali la morale pubblica ed il comune sentimento di pudore della cittadinanza, la sanità, la sicurezza e tranquillità pubblica, la convivenza civile e la coesione oltre a costituire intralcio ad un deflusso sicuro della circolazione automobilistica laddove il cliente si avvicini con la propria autovettura». A chiudere il cerchio il fatto che «l’occupazione forzosa della strada e dei marciapiedi da parte di soggetti dediti alla prostituzione comporta, per i residenti, un pregiudizio alla legittima aspettativa del quieto vivere a causa di comportamenti o situazioni messe in atto da soggetti dediti alla prostituzione, quali: offerte ai passanti di prestazioni sessuali; grida e schiamazzi, con epiteti verbali nei confronti di tali soggetti da parte di potenziali clienti; rumori provocati da frequenti passaggi di veicoli con brusche frenate e ripartenze oltre ai rumori di portiere d’auto chiuse con forza, con conseguente perdurante rumore durante la notte; sporcizia a terra a seguito di consumazione di rapporti sessuali o del prolungato stazionamento in loco delle persone dedite al meretricio, che spesso espletano necessità fisiologiche, gettano rifiuti vari a terra o in aree verdi limitrofe».

Prostituzione e movida a Terni: prorogate ordinanze di controllo

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