Completare presto e bene, con accordo sindacale, il processo di riordino istituzionale e delle nuove Province in Umbria. È quanto emerso dalla riunione dei delegati Cisl delle Rsu delle Province di Perugia e Terni, alla presenza dei segretari Ubaldo Pascolini della Cisl Fp Umbria e di Claudio Ricciarelli della Cisl Umbria.
L’attesa Dopo l’approvazione della legge regionale, il sindacato attende ancora la convocazione di un incontro con la Regione per definire i criteri per il trasferimento del personale così come la legge prevede. Ricciarelli e Pascolini hanno sollecitato un impegno concreto da parte della Regione e dei Comuni umbri, affinché tutto il personale delle attuali due Province interessato dai processi di trasferimento di funzioni possa essere ricollocato e valorizzato nei suoi profili professionali. Così come i presidenti delle Province debbono recuperare i ritardi che si registrano nella definizione delle nuove piante organiche derivanti dalle nuove funzioni fondamentali e delegate alle stesse dallo Stato e dalla Regione.
Le garanzie Entrambi – Stato e Regioni – secondo Ricciarelli e Pascolini devono però garantire alle Province le risorse necessarie alla gestione delle funzioni delegate superando, nel nuovo ente Provincia, privilegi, rendite di posizione e sprechi di risorse non più accettabili come le posizioni individuali e dirigenziali improprie. Importante realizzare una ricognizione dettagliata e precisa di tutte le capacità assunzionali possibili nella pubblica amministrazione umbra a partire dal sistema delle autonomie locali, per favorire e garantire la ricollocazione di tutto il personale delle Province a rischio esubero senza mortificare le legittime attese dei giovani vincitori di concorso.
Comunità montane Va inoltre sottoscritto – il pensiero di Ricciarelli e Pascolini – l’accordo per il trasferimento del personale delle comunità montane alle future unioni dei comuni, prevedendone un adeguato sistema di incentivazione da parte della Regione.
Ricciarelli e Pascolini hanno insistito perché tutto ciò possa concretizzarsi già dai prossimi giorni e settimane, sollecitando nel contempo anche il governo nazionale: oltre che a garantire alle Province le risorse necessarie dovrà anche sciogliere i nodi relativi al decreto di attuazione del ‘Jobs Act’ sulla riorganizzazione dei servizi per l’impiego affinché il personale interessato delle Province, compreso quello precario, possa avere una sua ricollocazione stabile e, anche con esso, qualificare i servizi pubblici per l’impiego e le politiche attive del lavoro nella Regione.
Presidi Per sostenere e dare forza a tutte queste richieste, il prossimo 27 maggio saranno organizzati dal sindacato unitariamente due presidi dei dipendenti delle Province davanti alle prefetture di Perugia e Terni.