di F.T.
Invalido – cieco quasi del tutto e sordo – era alla ricerca di una badante che potesse aiutarlo nelle cose di ogni giorno. La voce si era sparsa in giro e una mattina una donna, di origini rumene, lo aveva avvicinato : «Ho un’amica che può fare al caso tuo». In realtà era solo un espediente e il poveretto si era ritrovato malmenato e rapinato.
La vicenda risale all’ottobre del 2010. Dopo il breve conciliabolo, la donna gli aveva dato appuntamento per lo stesso pomeriggio in piazza Tacito. All’incontro, lo aveva invitato a seguirlo in un appartamento di via Baracca dove l’amica-badante li stava aspettando per discutere della cosa.
Aggredito Così avevano fatto ed è lì, nella casa, che si è compiuta la rapina. Nel giro di pochi minuti il poveretto si era trovato accerchiato da due donne e un uomo: «Dacci tutti i soldi che hai». Per ‘convincerlo’ non avevano esitato a usare la maniere forti. L’uomo lo aveva scaraventato sul letto, facendogli cadere gli occhiali e colpendolo al volto. Poi gli aveva strappato la catenina d’oro che aveva al collo – un ricordo – e lo stesso avevano fatto le due complici con un bracciale e l’orologio.
Il processo Sporco di sangue, l’anziano era riuscito a scendere in strada dove era stato soccorso da un passante. Dopo la denuncia e i successivi accertamenti, la polizia aveva arrestato un 32enne rumeno, colui che lo avrebbe aggredito, e una connazionale 26enne, indicati come due dei rapinatori. Martedì mattina si è tenuta l’udienza del processo che li vede imputati per rapina aggravata. Il collegio giudicante ha aggiornato il procedimento al prossimo 9 giugno, quando i due – difesi dall’avvocato Francesco Mattiangeli – verranno sentiti con l’ausilio di un interprete.