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Home » Regione Umbria, bloccata mozione per sciogliere Forza Nuova

Regione Umbria, bloccata mozione per sciogliere Forza Nuova

di Francesca Torricelli
16 Novembre 2021
in Attualità, Politica
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
Palazzo Cesaroni

Palazzo Cesaroni

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Con 8 voti contrari (Lega), 7 favorevoli (Pd, M5s, Patto civico) e 2 astenuti (FdI) il consiglio regionale dell’Umbria ha respinto la mozione promossa da tutti i consiglieri dei gruppi di minoranza che vuole impegnare la giunta a «chiedere al Governo di dare seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista e alla conseguente normativa vigente adottando tutti i provvedimenti di sua competenza per procedere allo scioglimento di Forza Nuova e di tutti i movimenti politici di chiara ispirazione neofascista artefici di condotte punibili ai sensi delle leggi attuative della XlI disposizione transitoria e finale della Costituzione repubblicana». L’atto di indirizzo era stato illustrato da Donatella Porzi (Pd) nella precedente seduta del consiglio. All’esito del voto i consiglieri regionali del Partito democratico hanno abbandonato l’aula consiliare.

Fratelli d’Italia e Lega

«Condanno ogni forma di totalitarismo e sono antifascista», dice Marco Squarta (FdI). «Oggi con una mozione si chiede di sciogliere una organizzazione che si rifarebbe a principi fascisti chiedendo al Governo di valutare la cosa. Oggi però il Governo, in cui ci sono illustri esponenti del Pd, ha il potere di applicare la legge e di sciogliere domani stesso movimenti che abbiano connotazioni fasciste. Quindi non si capisce perché il Pd voglia impegnare il consiglio regionale a impegnare la giunta a chiedere al Governo di agire. Non comprendo quindi perché chiedere al consiglio di fare ciò che il Governo nazionale potrebbe fare domani stesso. Condanno il fascismo e il totalitarismo e per questo ritengo che sarebbe stata più sensata la mozione che condannava ogni forma di totalitarismo». Per Eleonora Pace (FdI) «la presentazione del nostro atto, oggi, è stata impedita dalla mancata partecipazione al voto della minoranza. La nostra mozione mirava a condannare ogni forma di prevaricazione, intolleranza e violenza. Un atto che ci rendeva tutti partecipi ad un lavoro mirato ad una memoria condivisa e non ad una lettura faziosa dei totalitarismi. Non avete voluto cogliere il nostro intento, celando non poca demagogia e puntando alla condanna solo di certe formazioni politiche. Forse l’intento di qualcuno era diverso da quello dichiarato nell’atto che stiamo discutendo». Secondo Stefano Pastorelli (Lega) «in passato siamo stati accusati di attivare il consiglio regionale su materie di competenza statale. La mozione di Fratelli d’Italia che era stata presentata condannava tutti i regimi totalitari del passato ed era aperta alla condivisione e al contributo di tutti. Come Lega siamo contro tutti i regimi, contro i totalitarismi e per la libertà. Voteremo contro questo testo».

Thomas De Luca (M5s)

Per Thomas De Luca (M5s), «il tentativo operato con l’atto di Fratelli d’Italia ha degli obiettivi diversi da quelli dichiarati. La Repubblica italiana nata dopo la guerra è stata fondata da una serie di personalità e partiti politici di varia estrazione. Dall’altra parte c’era chi consegnava gli ebrei ai nazisti per farli deportare in Germania. Per questo il nostro ordinamento vieta la ricostituzione del partito fascista. Questo è l’oggetto della mozione, non la condanna di tutti i totalitarismi della storia».

Il Partito democratico

Da parte della maggioranza, evidenzia Donatella Porzi (Pd), «sono arrivati almeno 15 atti che chiedevano alla giunta di intervenire presso il Governo. Azione che ha comunque un valore diverso dall’azione diretta di un consigliere regionale verso un parlamentare o un ministro. Rispetto alla mozione di cui si fa cenno, credo che il centrodestra dovrebbe almeno poter contare sui propri numeri per votarla, visto che noi siamo già qui a mantenere il numero legale. Se volete migliorare il nostro testo, presentate un emendamento. Il Governo può sciogliere questo movimento ma una sollecitazione che arriva dai territori rappresenta un segnale importante. Non si può restare in silenzio». L’atto è stato illustrato, sottolinea Fabio Paparelli (Pd), «nella scorsa seduta dal consigliere Porzi e da allora nessuno ha chiesto di integrare o emendare il testo. La vostra mozione non è stata votata perché non avete nemmeno i numeri per modificare l’ordine del giorno. Se la maggioranza si asterrà sul nostro atto noi ci comporteremo allo stesso modo. Se voterà contro questo atto se ne assumerà la responsabilità politica». Tommaso Bori (Pd) concorda «con il consigliere Pace, questa discussione è imbarazzante. Ci auguriamo che la destra a cui si rifà questa maggioranza sia lontana dai fenomeni di degenerazione che si stanno manifestando, come la violenza contro sindacati e giornalisti. Di fronte all’attacco di Forza Nuova anche le vostre forze politiche hanno chiesto lo scioglimento di una realtà eversiva e violenta». Infine, per il Partito democratico, «oggi è stato mostrato il vero volto di questa maggioranza, che arriva a difendere l’indifendibile, pur di non disconoscere le proprie simpatie per quella ultradestra che continua ad essere un pericolo e una vergogna per tutto il Paese. Tempi bui quelli in cui dobbiamo difendere l’ovvio a cento anni dalla nascita del partito nazionale fascista».

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