«Ridatemi mia figlia»: scatta la petizione

Il dramma di Marco: in tanti da Terni si sono mobilitati per sostenere la sua battaglia

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Una vicenda che parte dalla Spagna e passa per Terni, dove gli amici stanno facendo il possibile per sostenere la sua battaglia. Marco è un papà disperato, con un sogno: poter riabbracciare sua figlia, di appena 6 anni, portata a Cuba dalla madre. Il giudice di Barcellona gli ha dato ragione su tutti i fronti, ordinando il ritorno in Europa della piccola. Ma la situazione non è così facile da risolvere e serve un’azione diplomatica tutt’altro che semplice.

La vicenda Marco ha 34 anni e vive a Barcellona dove è responsabile di un negozio di un’importante catena di articoli sportivi. Lui è di origini campane, ma a Terni ci ha vissuto per anni, lavorando sempre nell’ambito del commercio, ed è qui, in Umbria, che la sua famiglia ha scelto di stare.

Figlia sparita Sposato con una donna di nazionalità cubana, con cui ha dato alla luce una bimba nata in Spagna, Marco nel 2014 ha avviato le pratiche per la separazione. Un rapporto ormai esaurito, quello con la moglie, ma che sperava potesse chiudersi in maniera pacifica. E infatti all’inizio della procedura avevano riflettuto anche su un possibile affidamento condiviso della piccola. Poi le cose sono precipitate e le posizioni si sono fatte più rigide. Ma mai avrebbe pensato di veder sparire sua figlia.

Il racconto «Il 27 luglio del 2014 è stato l’ultimo giorno che l’ho vista – racconta -. Il 1° agosto dovevo andarla a prendere a casa della madre, per trascorrere una breve vacanza con lei. A casa però non rispondeva nessuno mentre al telefono sono riuscito a parlarci fino al 9 agosto. Poi più nulla. Solo alla fine di agosto la madre si è fatta viva dicendomi che l’aveva portata a Cuba con lei. Mi è caduto il mondo addosso. I mesi successivi sono stati terribili. Da settembre a novembre sono riuscito a parlarci solo una volta, al telefono».

La sentenza Ogni tentativo di ragionare si rivela inutile. Scatta così una dolorosa trafila fatta di denunce penali e procedure avviate per poter risolvere la situazione. Alla fine, a gennaio, il giudice spagnolo si esprime e ordina il rientro della piccola che viene affidata esclusivamente al padre. Una sentenza poi confermata ad aprile. Il problema è applicarla, quella sentenza, visto che Cuba non ha mai sottoscritto la Convenzione dell’Aja del 28 ottobre 1980 sugli aspetti civili delle sottrazioni di minori.

La petizione La questione si sposta così su un piano diplomatico e per dare peso a quella che si preannuncia come una trattativa particolarmente delicata, fra i ministeri degli esterni spagnolo e cubano, gli amici di Marco – da Terni – hanno deciso di dare vita ad una petizione pubblica, attraverso Facebook e la piattaforma di campagne sociali Change.org

Appello Obiettivo è raccogliere il maggiori numero di firme possibili: «L’affetto che gli amici mi stanno dimostrando, mi aiuta ad andare avanti. Spero che vengano raccolte tante firme, perché quella che sto subendo è una vera ingiustizia e ora, anche i tribunali l’hanno riconosciuto».

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