Riforma delle province: a un passo dal blocco

Nuovo allarme lanciato da Perugia, Terni e altre otto Province del centro Italia: «Situazione ingestibile»

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I presidenti delle Province di Perugia e Terni, Nando Mismetti e Leopoldo di Girolamo, coinvolgendo i ‘colleghi’ di Siena, Arezzo, Pesaro e Urbino, Ancona, Macerata, Ascoli Piceno, Rieti e Viterbo, con cui si stanno concordando iniziative comuni, denunciano la gravissima situazione finanziaria in cui versano gli enti di area vasta: «Si va verso il blocco totale dei servizi fondamentali».

Situazione assurda e insostenibile «Una situazione – scrivono i presidenti – causata da una pesante e continua riduzione delle risorse a disposizione dei servizi, disposta dalla legge di stabilità 2015, aggravata dalla mancata attuazione della riforma Delrio e accompagnata dalla definizione irrazionale degli obiettivi del patto di stabilità interno, costruiti su basi di calcolo assurde e incongruenti con la realtà. Con la legge di stabilità – spiegano Mismetti e Di Girolamo – lo Stato ha deciso un taglio delle risorse provinciali di 1 miliardo per il 2015, 2 miliardi per il 2016 e addirittura 3 miliardi per il 2017, sul falso presupposto che buona parte delle funzioni finora svolte sarebbero dovute passare a Regioni, Comuni e allo stesso Stato già a partire dal 1° gennaio 2015. In realtà, mentre il taglio finanziario è stato immediato, le Province sono costrette a gestire tutte le materie ormai di competenza degli altri enti, facendosi carico di tutte le spese con il proprio bilancio ormai dimezzato. Una situazione assurda e insostenibile».

Rischi e tagli «Sono, infatti, a rischio – prosegue la nota – servizi fondamentali quali viabilità, edilizia scolastica e centri per l’impiego. Per questi motivi, nei prossimi giorni, coinvolgendo i sindaci, comunicheremo formalmente ai prefetti eventuali provvedimenti in relazione alle strade provinciali e regionali, per le quali non siamo più in grado di garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria. Allo stesso tempo comunicheremo, tanto al prefetto quanto agli istituti scolastici dei nostri territori, come l’inizio del prossimo anno scolastico sia seriamente a rischio, visto il taglio alle risorse per le manutenzioni, per il riscaldamento degli edifici e per le utenze. Stesso discorso per i centri per l’impiego».

Appello «A fronte di questa gravissima situazione – concludono i presidenti – rinnoviamo il nostro appello al parlamento, affinché i nostri deputati e i nostri senatori si facciano carico, con una piena assunzione di responsabilità, delle problematiche sopra esposte, permettendo l’approvazione dei bilanci  e quindi il finanziamento dei servizi ai cittadini».

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