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Lunedì 25 novembre, festa a Sambucheto (Ferentillo) in onore della patrona Santa Caterina d’Alessandria. Il programma prevede alle ore 18 la Santa Messa e a seguire la processione. Alle 19.30 al ristorante Ninfa del Nera ci sarà un momento conviviale. Per prenotazioni: 366.7391032 e 349.7429640.
«Il piccolo nucleo abitato, che si incontra lungo la strada Valnerina per Visso-Norcia – commenta lo storico locale Carlo Favetti – conserva le sue caratteristiche altomedievali, in prossimità del fiume Nera. Il piccolo centro annovera la romanica chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, tutta realizzata in pietra con facciata a capanna e campaniletto a vela, ed è di interesse storico artistico particolare. Affreschi rinascimentali di Perino Cesarei del XVI secolo esprimono la vicenda della strage degli innocenti; sull’altare una Madonna col Bambino tra Santa Caterina d’Alessandria e San Giacomo; in una nicchia il Battesimo del Cristo nel Giordano da parte del Battista. Qui c’è lo stemma araldico della comunità, sul fianco laterale dell’altare: una pianta di sambuco. Se gli affreschi che adornano la chiesa sono del tardo cinquecento – continua Favetti – una esclusiva d’arte è espressa da alcuni frammenti pittorici emersi durante gli ultimi restauri, effettuati agli inizi dell’anno duemila. Affreschi antichissimi che potrebbero avvicinarsi al periodo del ciclo pittorico presente nella stessa abbazia di San Pietro in Valle a poca distanza. Azzardiamo la mano di un allievo del cosiddetto Maestro della Creazione, perché i volti dei due personaggi raffigurati hanno un’analogia con alcuni apostoli presenti nella scena raffigurante l’ultima cena, o addirittura con altri, espressi nell’entrata di Gesù in Gerusalemme, a San Pietro in Valle. Possiamo avvicinare il volto del personaggio emerso con il Cristo seduto in groppa al somarello nella scena dell’affresco citato in abbazia. Tuttavia – aggiunge Favetti – il dipinto presenta un’arcaicità nelle linee, nelle proporzioni, nelle tonalità di colore, prospettiva, elementi particolari non presenti in altre chiese del comprensorio della Valle Suppegna. Quindi data l’importanza degli avvenimenti storici e dei personaggi citati da Lodovico Jacobilli, possiamo tranquillamente affermare – e conclude – che i frammentari affreschi emersi a Santa Caterina di Sambucheto sono coevi ai dipinti del Nuovo Testamento in abbazia, dove è da ricordare che il ciclo, molto probabilmente, fu realizzato da un discepolo dell’artista che eseguì le scene dell’Antico Testamento».