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950 quintali di acciaio, 1.800 metri cubi di cemento. Mercoledì pomeriggio il consorzio di bonifica Tevere-Nera ha inaugurato l’invaso ‘C’ nel comune di San Gemini, in località Quadrelletto. La vasca è passata dal contenere 3.800 metri cubi di acqua a quasi 6.000 metri cubi. Si tratta di un investimento di 860.000 euro, con finanziamento del Ministero dell’agricoltura e della sovranità alimentare. Per il presidente dell’ente consortile, Massimo Manni, si tratta di «uno stoccaggio quanto mai necessario, anche a seguito dei pesanti periodi di siccità che abbiamo attraversato negli anni e che ci troveremo ad attraversare. L’invaso C – spiega Manni – è stato ammodernato in tempi record. Il 3 ottobre 2022 sono iniziati i lavori e sono stati completati il 30 aprile 2023. Già dal 1° maggio abbiamo potuto distribuire l’acqua agli impianti irrigui dei nostri agricoltori».
Un’infrastruttura tecnologica a servizio del territorio
Ed è proprio dal mondo agricolo che negli ultimi anni era arrivata una richiesta maggiore di acqua per l’attività irrigua a causa della pesante siccità estiva, perpetrata ormai anche nelle stagioni autunnali e primaverili. La vasca, attraverso il collegamento diretto a moderne tubazioni, riesce a irrigare i terreni agricoli del comprensorio narnese e sangeminese. Inoltre l’impianto a valle possiede degli innovativi contatori elettronici in grado di monitorare costantemente i consumi d’acqua e intervenire in caso di anomalie. Per il presidente dell’associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue (Anbi), Francesco Vincenzi, «l’inaugurazione dell’invaso di San Gemini rientra nella più ampia strategia proposta da Anbi per aumentare la resilienza delle comunità di fronte alle conseguenze della crisi climatica, esemplificate dall’estremizzazione degli eventi atmosferici, siano essi violente piogge o lunghi periodi privi di precipitazioni. È necessario – continua il presidente Anbi – attrezzare il territorio con nuove infrastrutture, capaci di rispondere alle sfide della contemporaneità come l’esigenza di trattenere l’acqua, quando arriva, per poterla usare nei momenti di bisogno». Se a ciò aggiungiamo – conclude Vincenzi – l’efficienza della distribuzione irrigua attraverso innovative tecnologie, abbiamo un’immagine della moderna bonifica e dei suoi consorzi, capaci non solo di adeguarsi alle nuove evenienze meteo, ma di coniugare gli obiettivi della sostenibilità economica, sociale ed ambientale».