«Totale chiusura dell’azienda in merito all’anticipazione della cassa integrazione ordinaria per covid», in quanto «la procedura concorsuale in atto non permette economicamente di giustificare tale anticipo di competenza lnps»: è quanto hanno registrato da parte della dirigenza di Ami, le rsu della Sangemini, insieme ai rappresentanti di Fai, Flai e Uila. Mercoledì mattina le parti si sono confrontate telefonicamente su vari aspetti, legati sia al concordato avviato dal gruppo che all’emergenza coronavirus.
EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON
Tante questioni aperte
Le organizzazioni sindacali hanno chiesto in maniera unitaria «di valutare ugualmente forme di anticipazione per non lasciare i dipendenti per troppo tempo senza salario in attesa dell’Inps». Quanto al pagamento degli stipendi, l’azienda conferma che saranno erogati il 12 di ogni mese. I sindacati hanno chiesto di anticipare in base ai flussi di cassa la data del pagamento e l’azienda si è resa disponibile. Inoltre, a partire da giovedì, sempre su sollecitazione sindacale, verrà attivato lo smart working. Non potranno invece essere sbloccati i crediti pregressi, riferiti ai ratei di 13°, 14° e ferie/rol maturati alla data del concordato, sempre per questioni legate alla procedura. L’azienda ha poi confermato che la procedura di cigo partirà dal 4 marzo, a copertura dei periodi non lavorati e sarà svolta con rotazione del personale, in maniera equa e in base alla fungibilità delle mansioni, per un totale medio di due giorni a settimana. La stessa sarà visionata dalle rsu e comprenderà anche chi sarà in smart working. In merito alla questione mascherine è stato richiesto di darne in dotazione a tutto il personale a prescindere dal protocollo e la direzione aziendale ha confermato che sono in arrivo entro la settimana e il personale ne sarà dotato.