Vertice fra le rsu della Sangemini Acque Minerali e i sindacati di categoria – Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil – mercoledì per fare il punto della situazione sulla complessa vicenda dello stabilimento, anche alla luce di alcuni episodi ‘poco graditi’ dai rappresentanti dei lavoratori.
Fughe in avanti
«Tanto per iniziare – spiegano rsu e sigle – non condividiamo e non accettiamo l’atteggiamento aziendale che procede unilateralmente alla riorganizzazione del lavoro. Serve un piano industriale serio, non annunci di Cigs. Prima di parlare di Cassa integrazione e organizzazione del lavoro, occorre presentare il piano industriale».
«Ecco cosa serve»
«Stupisce poi la mancanza di trasparenza da parte dell’azienda – proseguono i rappresentanti dei lavoratori -. Non condividiamo le prese di posizione unilaterali e non cadiamo nelle provocazioni da ‘Marchese del Grillo’. Noi lanciamo un segnale chiaro alle istituzioni garanti delle concessioni ed alla proprietà: è indispensabile un confronto costruttivo per il bene dei lavoratori, dei marchi e del futuro del sito di San Gemini, con investimenti mirati a diversificare le produzioni e strategie di marketing per il rilancio dei volumi, salvaguardando l’occupazione».
Stato di agitazione
Eventuali azioni – in assenza di novità positive – verranno valutate nel corso dell’assemblea che si terrà il prossimo 12 settembre. Per ora è ‘stato di agitazione’: «Basta giochi, serve una data certa: i lavoratori sono uniti e coesi nel difendere il posto di lavoro e la propria dignità».
Il messaggio
Intanto su Facebook il segretario della Fai Cisl ternana, Simone Dezi, lancia una sfilza di hashtag ‘sibillini’: «#Sangeminibastagiocarealgattoeiltopo #rispettoperilavoratori #bastanotiziefakedifantomaticiincontri #serveimprorogabilmenteincontrosulpianodirilancio #conilavoratorinonsigioca #giùlemani». Il riferimento, pare sia ad annunci di incontri mai avvenuti, proprio quelli che i lavoratori attendono da tempo. E il passare dei giorni fa salire la tensione.
