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Home » Sangemini, i sindaci: «Vigiliamo, no a strumentalizzazioni»

Sangemini, i sindaci: «Vigiliamo, no a strumentalizzazioni»

di Fabio Toni
30 Aprile 2020
in Economia, Imprese, Lavoro
Tempo di lettura: 2 minuti di lettura
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di F.L.

La preoccupazione «c’è ed è innegabile», però «bisogna essere realisti e pragmatici e non cavalcare questa crisi in maniera strumentale»: così i sindaci di San Gemini e Acquasparta, Luciano Clementella e Giovanni Montani, all’indomani della conference call di mercoledì con la Regione sul tema della crisi Sangemini-Amerino, che segue i ripetuti interventi sindacali. I due amministratori, in una nota condivisa, da un lato «auspicano una riorganizzazione aziendale degna di brand di così alto livello che oggi scontano scelte manageriali probabilmente mancate o inadeguate, investimenti insufficienti, crisi di mercato e di posizionamento dei marchi», dall’altro sottolineano che «in questo momento c’è un tavolo di crisi aperto al ministero, a livello nazionale, che riguarda ben cinque Regioni».

Interlocuzioni difficili

Durante la riunione, spiegano Clementella e Montani, «sono stati ampiamente affrontati i temi della crisi che ha investito i siti produttivi del territorio, le problematiche relative ai possibili risvolti sul fronte occupazionale, il mancato rispetto di un accordo sottoscritto da circa due anni, disatteso anche da una politica che non ha vigilato come avrebbe dovuto». È stato sottolineato che «l’intervenuto concordato preventivo introduce regole normative che impediscono una normale interlocuzione con la proprietà ed i termini giudiziari conseguenti prevedono dei tempi lunghi di approvazione dello stesso, prima dello scadere dei quali non è possibile fare nulla». «Oggi – continuano Clemetella e Montani – a norma del testo unico delle norme fallimentari ci sono i commissari del concordato ed eventualmente gli esperti chiamati ad attestare il piano. L’interlocuzione con il tribunale di Milano non sarà facile, non stiamo parlando di un tribunale di provincia. Si è parlato a lungo di concessioni e valutato che l’ipotesi della revoca delle stesse da parte della Regione, in questa specifica e delicata fase concordataria, non è la migliore soluzione. Purtroppo ora, i provvedimenti nazionali covid, hanno acuito ancora di più le difficoltà, attutite, tuttavia, quanto ai lavoratori, dalla possibilità di ricevere la cassa integrazione guadagni. Le istituzioni comunque vigileranno e monitoreranno l’evolversi della situazione».

Regione valuterà possibili strumenti di supporto

I due sindaci assicurano che, insieme alla Regione, «con grande impegno e con molta cautela avranno fari puntati su questa questione e forte interesse sulla continuità di queste attività e sul fronte della tutela dell’occupazione». La Regione «tratterà la questione vigilando ora, ma pronta a mettere in campo, poi, in fase di riorganizzazione, gli strumenti possibili per supportare le politiche di una riqualificazione produttiva». Alla conference call hanno partecipato l’assessore regionale allo sviluppo economico Michele Fioroni, quello alle acque minerali Roberto Morroni, il consigliere regionale Daniele Carissimi, i dirigenti della Regione Luigi Rossetti e Mauro Andrielli.

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